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Fumatori italiani tra autodidattismo, dipendenza e tentativi di smettere falliti

Fumatori italiani tra autodidattismo, dipendenza e tentativi di smettere falliti
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Serve più comunicazione efficace e autorevole sui rischi e sui percorsi concreti per uscire dalla dipendenza da nicotina.

Il 56,1% dei fumatori e utilizzatori di prodotti senza combustione riceve informazioni principalmente dal passaparola, mentre meno dell’1% si affida al medico. Eppure, il 33,1% considera proprio il medico come la fonte più autorevole sui rischi del fumo.

Il dato emerge dal 2° Rapporto Censis “Gli italiani e il fumo”, condotto su un campione di circa 1.200 fumatori, tra cui 600 utilizzatori di prodotti smoke free, dai 18 anni in su. Lo studio è stato realizzato con il contributo non condizionante di Philip Morris Italia e presentato durante l’evento AdnKronos a Palazzo dell’Informazione, Roma.

Prodotti senza combustione: percepiti meno dannosi, ma non innocui

Il rapporto evidenzia che il 57,6% degli intervistati ritiene i prodotti senza combustione potenzialmente meno dannosi rispetto alle sigarette tradizionali. Allo stesso tempo, il 79,5% è consapevole che continuano a generare dipendenza.

La percezione di un minore danno, però, non sembra ancora tradursi in un reale cambio di abitudini nel lungo termine.

Smettere di fumare? Solo la metà ci ha pensato seriamente

Ben il 55,7% degli intervistati ha pensato di smettere di fumare, ma il 41,8% ha tentato senza successo e il 13,9% non ci ha mai provato.

Quanto ai metodi per abbandonare la sigaretta, la metà pensa di riuscirci in autonomia, mentre solo il 16,4% valuterebbe l’uso di cerotti o gomme alla nicotina, e appena il 14,8% si rivolgerebbe a un Centro Antifumo.

Informazione, prevenzione e supporto: una sfida ancora aperta

Il quadro che emerge dal rapporto mostra una popolazione fumatrice spesso autodidatta, più incline a fidarsi di amici che dei professionisti della salute, e poco propensa a cercare aiuto specializzato per smettere.

Un segnale chiaro per le istituzioni sanitarie: serve più comunicazione efficace e autorevole sui rischi e sui percorsi concreti per uscire dalla dipendenza da nicotina — indipendentemente dal dispositivo con cui viene assunta.