Furs, decreto per la ripartizione dei fondi - QdS

Furs, decreto per la ripartizione dei fondi

Michele Giuliano

Furs, decreto per la ripartizione dei fondi

mercoledì 10 Luglio 2019

Operativo il nuovo criterio di distribuzione dei fondi (quasi 5 milioni di euro) per danza, teatro musica e lirica

PALERMO – Quasi 5 milioni di euro per le attività musicali e teatrali in Sicilia. È stato emesso il decreto che determina le aliquote per la ripartizione tra i settori lirico-sinfonico, del teatro della prosa, della musica e della danza per l’anno 2019.

Ai soggetti e organismi privati va il 65% del budget disponibile, diviso tra il settore musica e bande, a cui va il 32% del totale, e il teatro di prosa e danza, a cui andrà il restante 68%. Agli enti, associazione e fondazioni a partecipazione pubblica va il restante 35% del totale dei finanziamenti messi a disposizione, suddiviso tra il settore lirico-sinfonico e musicale, che si accaparra il 78% della cifra, mentre al teatro di prosa e danza va il restante 22%.

Le quote relative ai soggetti privati sono state ulteriormente ripartite: il settore musica e bande, avrà a disposizione il 26% per le attività concertistiche e il 6% per quelle bandistiche. Per il teatro di prosa e danza, invece, le quote sono suddivise variamente in base all’articolo della legge regionale 25/2007 a cui fanno riferimento gli enti.

Per gli enti in fascia A, soggetti privati e compagnie teatrali che abbiano sede in Sicilia da almeno 10 anni, con almeno 100 posti, personale amministrativo assunto stabilmente, che facciano attività almeno sette mesi all’anno, saranno devoluti il 40% del totale. A quelli di seconda fascia, che operano da almeno 5 anni, con disponibilità di una sede, che lavorino almeno 4 mesi all’anno, andrà il 10% dei fondi totali.

Per gli enti di III fascia, che lavorano da almeno 3 anni, con attività di almeno tre mesi all’anno, va il 2,5%, mentre per la IV fascia, composta da coloro che operano nel campo della produzione teatrale e documentino lo svolgimento di attività nel campo del teatro della diversità con almeno un progetto annuale comprendente laboratori di formazione per operatori di almeno 40 ore annuali, avrà a disposizione il 3,5% del totale.

Il Furs, Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo, operativo dal 2015, ha la funzione di riequilibrare la distribuzione dei contributi al teatro e allo spettacolo. Prima del 2015, infatti, oltre il 90 per cento dei fondi destinati al settore venivano assorbiti dai teatri pubblici palermitani, catanesi e messinesi e dall’Orchestra Sinfonica Siciliana, con apposite voci nel bilancio della Regione, a prescindere dai risultati raggiunti, in termini di qualità e di quantità. Allo scopo di evitare tutto ciò, il Furs ha in prima battuta individuato una serie di parametri da rispettare e che permettono di raggiungere un punteggio finale in base al quale calcolare il contributo spettante.

In tal modo si dà spazio anche a realtà più piccole, ma che portano avanti progetti innovativi o di valore culturale rilevante. Innanzitutto, per quanto riguarda le associazioni concertistiche, queste sono state divise in 3 fasce, in base al numero di concerti organizzati nel corso di un anno (rispettivamente 30 per la prima fascia, 10 per la seconda e 5 manifestazioni per la terza fascia nell’arco dei 12 mesi). Quindi, vengono valutati la storicità dell’associazione, il rapporto tra contributo richiesto e bilancio dell’ente, il flusso degli spettatori paganti, il numero delle manifestazioni svolte in location svantaggiate, e infine riceve un punteggio anche l’attività didattica svolta.

Principi oggettivi, trasparenti, che permettono anche agli enti più giovani ma promettenti di usufruire del contributo e quindi evolversi in attività sempre più importanti e numerose, anche a discapito di enti storici che però, nel corso dei decenni, sono diventati carrozzoni appesantiti da un comparto amministrativo in sovrannumero.

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