Si consuma un altro passaggio nell’inchiesta delle Fiamme Gialle sui furti di gasolio nel porto di Milazzo tra l’aprile e il giugno dello scorso anno. Oltre alle conseguenze giudiziarie della Procura di Barcellona che ha chiuso le indagini, una svolta arriva dal rischio concreto per otto lavoratori di un licenziamento e di sedici contestazioni di addebito per motivi disciplinari ancora in itinere. La Società Augusta srl di Genova, azienda che gestisce il servizio di rimorchiatori nel Molo Marullo, ha avviato i primi provvedimenti nei confronti dei ventiquattro marittimi dipendenti coinvolti con ruoli diversi nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Milazzo sul furto di carburante dai mezzi di servizio.
Le accuse mosse l’estate scorsa dalla sostituta procuratrice di Barcellona Emanuela Scali gravitano dal furto aggravato per alimentare ventisette veicoli (successivamente quindici di proprietà dei marittimi furono dissequestrati ) al contrabbando di carburante, passando per il trasporto illecito, in contrabbando del cosiddetto “Gasolio Blu”, esentato dalle accise imposte dalla Stato sui combustibili, con l’aggravante dell’abuso di prestazione d’opera. E nel decreto del gip si sottolinea che alcuni degli indagati fossero “pienamente consapevoli” anche delle conseguenze a cui sarebbero andati incontro alla sottrazione di parecchi litri di gasolio dai mezzi navali su cui risultavano imbarcati.
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