Gare d'appalto miliardarie per il servizio idrico in Sicilia

Gare d’appalto miliardarie per il servizio idrico in Sicilia: a Messina e Siracusa iter rallentati dai ricorsi

Stefano Scibilia

Gare d’appalto miliardarie per il servizio idrico in Sicilia: a Messina e Siracusa iter rallentati dai ricorsi

Simone Olivelli  |
lunedì 09 Settembre 2024

Si punta a velocizzare il procedimento

La fine delle ferie e la ripresa delle attività negli uffici della Regione dovrebbe coincidere anche con la definizione di due importanti gare d’appalto nel settore idrico. Si tratta delle procedure per l’individuazione dei privati che prenderanno in mano il servizio per trent’anni nelle province di Messina e Siracusa. In entrambi i casi, si parla di affari del valore di oltre un miliardo di euro. Gli iter di selezione fin qui sono stati rallentati da numerosi ricorsi al Tar, un fatto questo non raro nel mondo degli appalti e per certi aspetti ancora più prevedibile quando in ballo ci sono affari di queste proporzioni. 

Gare d’appalto miliardarie per il servizio idrico in Sicilia, il punto su Siracusa

Tra le due province, quella aretusea sarà la prima a sapere il nome del privato che entrerà nella società mista-pubblica privata che vestirà i panni di gestore unico. Una società in cui la maggioranza delle quote sarà in mano al pubblico ma che avrà nel socio privato il reale esecutore delle attività che dovranno garantire ai cittadini la qualità di un servizio che, con gli effetti del cambiamento climatico in atto, nei prossimi anni diverrà via via più importante.

A Siracusa la gara d’appalto attende solo l’ufficializzazione del vincitore. In realtà i nomi si sapevano già a novembre dello scorso anno, quando l’Assemblea territoriale idrica ha appreso che a presentare l’offerta era stata soltanto l’associazione temporanea di imprese formata da Acea Molise – società del gruppo Acea – e la siciliana Cogen- Di proprietà della famiglia Cassar, già coinvolta in Sie, la società che prenderà in mano il servizio in provincia di Catania

Tuttavia, è stato necessario verificare l’adeguatezza dal punto di vista sia formale che sostanziale dell’offerta ed è per questo che in primavera la commissione di gara ha esaminato la documentazione presentata da Acea Molise e Cogen. A riguardo un momento di riflessione è sorto nel momento in cui si è appurato che la durata della società Acea Molise – stando a quanto riportato nel certificato di iscrizione alla Camera di Commercio – risulta inferiore alla scadenza della concessione oggetto dell’appalto in provincia di Siracusa.

Il rilievo è stato poi superato accogliendo i chiarimenti forniti da Acea Molise, che ha sottolineato come la parità della durata della ditta a quella della concessione non era tra i requisiti richiesti nel bando.In totale sono state effettuate sette sedute di gara, di cui due in forma riservata per valutare l’offerta tecnica. Nell’ultima, che risale a maggio, la commissione ha ufficializzato il punteggio assegnato alla proposta di Acea Molise e Cogen: 51,75 per la parte tecnica e un ribasso del 4 per cento, che porterà a firmare un contratto dell’importo di un miliardo e 213 milioni di euro, per la parte economica.

A ratificare l’esito della gara, però, dovrà essere il responsabile unico del procedimento a cui, a maggio, la commissione ha inoltrato la proposta di aggiudicazione. Il provvedimento potrebbe arrivare già a cavallo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, sempre che dalla giustizia amministrativa non arrivino dei colpi di scena: sempre a maggio, infatti, il Cga ha esaminato i ricorsi – in precedenza bocciati dal Tar – presentati da Iren e Dam, ma le sentenze non state ancora pubblicate. Entrambe le società avevano contestato il bando di gara dell’Ati di Siracusa. 

Gare d’appalto miliardarie per il servizio idrico in Sicilia, la situazione a Messina

Anche nei poco meno di cento comuni che saranno sotto la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Messina sono settimane d’attesa. In questo caso, però, non si tratta di ratificare un vincitore, quanto di scoprire chi ha proposto un’offerta per diventare il socio privato di Messinacque. I termini per presentare le buste, infatti, sono scaduti ufficialmente il 10 luglio scorso e, stando all’ultimo avviso pubblicato sul sito della Centrale unica di committenza della Regione Siciliana, già dal 16 luglio sarebbero dovute partire le operazioni di gara. 

Al momento, però, sembrerebbe non essere stata nominata neanche la commissione a cui spetterà il compito di valutare le offerte e ciò fa propendere per un ulteriore slittamento. In precedenza, già per quattro volte il responsabile unico del procedimento aveva deciso di prorogare i termini per presentare le offerte per aggiudicarsi un appalto che a Messina vale due miliardi e mezzo di euro.

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