Un’entrata a gamba tesa sul delitto di Garlasco. Tra provocazione, ironia e accuse alla magistratura. Il noto avvocato Carlo Taormina è intervenuto sulla vicenda. Ma c’è di più: ha inviato apertamente Andrea Sempio, oggi indagato formalmente in questo nuovo filone dell’inchiesta, a presentarsi spontaneamente in Procura.
Si legge sul lungo post: “Qualcuno dica a Sempio di andare in Procura coi suoi ottimi avvocati a rendere interrogatorio”, ha scritto sostenendo che “stanno per arrestarlo perché questi magistrati stanno dentro a tunnel per le condotte investigative patologiche che hanno compiuto e stanno compiendo”.
“Annunciato colpi di teatro”, l’accusa i magistrati
Nel post, l’avvocato accusa i magistrati di aver “annunciato colpi di teatro in continuazione rivelatisi ogni volta delle autentiche patacche” e ipotizza che potrebbero tentare “l’operazione di accontentare la parte sanguinaria dell’opinione pubblica” per coprire “folli operazioni investigative”.
Delitto di Garlasco, Taormina choc e l’invito a Sempio
Poi Taormina si rivolge direttamente a Sempio, invitandolo a “dire il vero”. Si legge infatti: “che si è fatto un falso alibi perché non ne poteva più di stare sotto processo da innocente e non da assassino” e che avrebbe “corrotto Venditti o ha dato i soldi agli avvocati che gli hanno fatto credere che li dovevano dare a Venditti”.
Parole piuttosto ambigue, che a tratti sembrano ironiche, quasi una provocazione. Il legale ha da sempre sostenuto che “Sempio era sul luogo del delitto insieme a Stasi, ma non ha ucciso Chiara Poggi”.
La versione dei fatti secondo l’avvocato
L’avvocato prosegue affermando che Sempio dovrebbe raccontare “che quella mattina stava a casa con Chiara e Stasi, ha fatto irruzione perché sapeva del tradimento di Chiara e quindi, intenzionalmente, andò lì ed esplosero la rabbia e la gelosia che gli fecero assassinare Chiara davanti a Sempio o appena Sempio se ne uscì”.
Rimane una versione che stride con quanto precedentemente sostenuto. Il post infatti si chiude con un tono a metà tra l’ironico e l’ambiguo: “Faccia presto, Sempio, perché altrimenti la prossima settimana non la finisce in libertà. A proposito, si tratta di un mio sogno lovatiano. O no?”.

