Gaspare Davì: il marittimo trapanese schiacciato al porto di Napoli

Manovre di carico nel porto di Napoli: il trapanese Gaspare Davì resta schiacciato

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Manovre di carico nel porto di Napoli: il trapanese Gaspare Davì resta schiacciato

Redazione  |
lunedì 25 Marzo 2024

Il marinaio di bordo stava ultimando le operazioni di carico quando è rimasto schiacciato dalla ralla, intenta a posizionare un semirimorchio.

Gaspare Davì, di 45 anni, è il marittimo morto sabato sera nel porto di Napoli, mentre lavorava a bordo della nave Antares della Gnv. Il marinaio di bordo stava ultimando le manovre di carico quando è rimasto schiacciato dalla ralla, intenta a posizionare un semirimorchio.

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Originario di Trapani, Gaspare Davì non si sarebbe accorto della manovra ed è rimasto schiacciato, morendo sul colpo. I sindacati si dicono sgomenti per l’accaduto ed esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia del marinaio, in particolare alla moglie e alle due figlie. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto. La procura ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente.

Le parole di Filt-Cgil sulla morte di Gaspare Davì

“Nell’esprimere il nostro più profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore Gaspare Davì, chiediamo a voce alta che si mettano in campo tutti gli strumenti per arrestare queste terribili tragedie senza fine”. Così la Filt-Cgil nazionale sull’incidente sul lavoro nel porto di Napoli, dove ha perso la vita un lavoratore marittimo dell’equipaggio del traghetto Gnv Antares, sottolineando come “ancora una volta piangiamo una vittima sul lavoro”.

Per la Federazione dei Trasporti della Cgil “non è più sopportabile parlare di incidenti sul lavoro”. “Sono necessari investimenti – la rivendicazione del sindacato – per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano la loro sicurezza sul lavoro che non va vista come un costo, ma come una risorsa. Tuttavia si continuano a cancellare regole e diritti come la decurtazione dell’indennità di malattia nei confronti dei lavoratori marittimi prevista dalla scorsa finanziaria. Vanno rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione”.

“Abbiamo bisogno – dichiara infine la Filt Cgil nazionale – di azioni concrete con la messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, il quanto mai urgente aggiornamento dei decreti 271 e 272 del 1999 e di ogni intervento per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Fonte foto: Facebook – Gaspare Davì

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