Gela, la Tari scatena nuove polemiche - QdS

Gela, la Tari scatena nuove polemiche

Liliana Blanco

Gela, la Tari scatena nuove polemiche

sabato 17 Ottobre 2020

In programma riduzioni esclusivamente per le utenze non domestiche. Opposizione all’attacco. Il primo cittadino Greco: “Da qualcuno esternazioni prive di logica e di credibilità”

GELA (CL) – Due anni fa l’aumento della Tari da parte del commissario straordinario del Comune, che doveva far quadrare i conti. Adesso, la città si aspettava un taglio viste le condizioni oggettive di difficoltà in cui versa la città e la qualità del servizio considerata non eccellente.

E invece no. La proposta dell’Amministrazione è stata quella di mantenere invariate le aliquote sulla tassa per i rifiuti, ma con una carezza in più per i commercianti. E da qui sono nate nuove polemiche.

“Si è verificata – hanno scritto i consiglieri del Pd Gaetano Orlando e Alessandra Ascia – l’ennesima mancata occasione per il Consiglio comunale di far sentire all’Amministrazione che non si può lavorare a riprese ma che è necessario un lavoro continuo e costante, con un attento controllo delle procedure amministrative. È molto grave che un atto predisposto nel luglio 2020 arrivi in Consiglio a ottobre ed è altrettanto grave elogiare la novità per la riduzione della tariffa riguardante esclusivamente le utenze non domestiche, come se la crisi non la stiano vivendo anche le migliaia di famiglie gelesi rimaste senza lavoro, in attesa di ausili o sovvenzioni per sostenere il costo quotidiano della propria famiglia”.

“Abbiamo seguito alla lettera – ha spiegato l’assessore al Bilancio Danilo Giornado – una circolare Arera che prevede di ridurre del 50% la parte variabile per le utenze non domestiche. Se si potrà fare di più, lo capiremo soltanto dal Piano economico finanziario del servizio rifiuti, che va approvato entro il 31 dicembre”.

“Il dibattito sul Pef (il Piano economico finanziario del servizio rifiuti) – ha commentato il sindaco Lucio Greco – e sulla mancata riduzione della Tari ha fatto registrare, da parte di qualcuno, esternazioni prive di logica e di credibilità. Dichiarazioni di questo tipo, assolutamente inaccettabili, si possono rilasciare solo quando si è spinti da rancori politici datati o quando si vuole consolidare la propria posizione all’interno del partito di appartenenza”.

“Con le delibere Arera n. 443-444 del 31/10/2019 – ha aggiunto il primo cittadino – sono stati emanati i nuovi criteri di riconoscimento dei costi di esercizio e di mantenimento del servizio integrato dei rifiuti per il periodo 2018-2021. La scadenza per la presentazione del Pef, alla luce di questi nuovi criteri, è stata prorogata al 31/12/2020 con la possibilità per i Comuni di confermare la Tari 2019 anche per il 2020, salvo conguagli”.

“Questo – ha sottolineato ancora Greco – è il primo motivo per cui non si poteva andare in diminuzione. Inoltre, con delibera del commissario straordinario è stato approvato un Pef da coprire con l’applicazione della Tari pari ad 10.995.640,22 euro, ma l’attuale Amministrazione ha ereditato debiti nei confronti dell’Ato Cl 2 per circa 16 milioni e contenziosi con la Tekra per i servizi aggiuntivi, oltre a quelli già liquidati (per 6,5 milioni c’è la rateazione e il Comune sta pagando), pari a circa 2 milioni 500 mila euro, che non sono stati compresi nel Pef 2019”.

“La mia Amministrazione – ha concluso il sindaco – non ha riconosciuto alcun costo aggiuntivo. Se si vanno a vedere le somme spese dal 2014 a oggi per il servizio di raccolta differenziata, salta subito agli occhi come il 2019, anno del nostro arrivo alla guida della città, sia quello in cui si è pagato di meno in assoluto”.

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