Presentata mostra Ulisse in Sicilia. Musumeci: "Nuova stagione per Gela"

Presentata la mostra Ulisse in Sicilia. Musumeci: “Una nuova stagione per Gela”

Antonino Lo Re

Presentata la mostra Ulisse in Sicilia. Musumeci: “Una nuova stagione per Gela”

Liliana Blanco  |
lunedì 18 Luglio 2022

“Ulisse in Sicilia. I luoghi del Mito” è il titolo della mostra organizzata dalla Regione al Parco archeologico di Bosco Littorio a Gela

Giganteggia imponente su una lastra a specchio che ricorda il mare. Lo stesso Mar Mediterraneo dove ha veleggiato fra nel V secolo e poi si è inabissata restando custodita nel suo stesso mare che l’ha tradita per oltre 2500 anni. Oggi è ricostruita e pronta per essere ammirata dal pubblico. Stamattina nel sito archeologico del Bosco Littorio è stata presentata alla stampa regionale e nazionale dal presidente della Regione Nello Musumeci, dall’assessore ai Beni culturali ed identità siciliana Alberto Samonà, dal sindaco di Gela Lucio Greco, dalla Soprintendente ai Beni culturali ed ambientali di Caltanissetta Daniela Vullo ed dal direttore del parco archeologico di Gela Luigi Maria Gattuso.

Il lavoro di ricostruzione

La Mostra di Ulisse, prevede il pezzo più rappresentativo ed parte del carico che all’interno dell’imbarcazione è stato rinvenuto. Il resto dei reperti è ancora in fase di restauro e verrà presentato quando saranno completati i lavori del nuovo Museo che si prevedono per fine anno. Un lungo ed estenuante lavoro iniziato nel 1988 e poi proseguito nel 2015 quando è stata bandita la gara per il restauro che ha subito vari blocchi per 5 anni. Dal 2020 il lavoro di ricostruzione ha preso il ‘vento giusto’ ed adesso è tutto pronto per l’inaugurazione che avrà luogo il 22 luglio alle 18. Racconta il viaggio attraverso la figura letteraria di “Ulisse in Sicilia. I Luoghi del mito”, che permette di ripercorrere, attraverso l’esposizione di opere d’arte e di oggetti di straordinaria importanza, il viaggio dell’eroe omerico nell’Isola. La scoperta della Nave arcaica di Gela, la prima,  avvenne nel 1988  ad opera di  Gino Morteo e Gianni Occhipinti,  due subacquei che battevano il fondale argilloso e sabbioso a circa 4 m di profondità, a circa 800 m dalla costa in località Bulala, e a circa 2 km ad est della foce del fiume Gela, che a quel tempo rappresentava il porto-canale della città. 

La nave perfettamente conservata

Le caratteristiche del fondale hanno permesso che la nave si conservasse perfettamente nella sua struttura lignea. Sono stati conservati altrettanto gli oggetti del carico, coperto da uno strato di pietre utilizzate come zavorra. La nave arcaica era una nave da carico di grandi dimensioni (21 x 6,50 m), una testimonianza unica di nave antica costruita con una tecnica particolare, già citata da Omero nel II libro dell’Iliade: il fasciame della carena era infatti “cucito” con fibre vegetali. La nave è stata recuperata in due momenti distinti: due campagne di scavo  avvenute nel 2003 e nel 2008  quando è stata recuperata la poppa. Successivamente dal mare son emerse altre due navi ancora allo studio, a testimonianza dell’importanza di Gela nell’economia del tempo.

La Nave arcaica è stata restaurata nei laboratori specializzati di Portsmouth in Gran Bretagna. Restituita nel 2014, la nave avrebbe dovuto essere esposta nel “Museo della navigazione greca” di Gela, ma nonostante i 5 milioni e mezzo di euro stanziati dalla Regione Siciliana, prelevati dal Fondo Europeo, la nave è  rimasta in pezzi in circa 40 scatoloni per problemi di natura burocratica: oggi è esposta in tutto il suo splendore.

Musumeci: “Gela sarà una delle tappe più importanti del turismo mediterraneo”

“Questa mostra – sottolinea il presidente Musumeci – non è solo un importante evento culturale, fortemente voluto dal governo regionale, ma costituisce anche l’avvio di una nuova stagione finalizzata a restituire alla città di Gela il ruolo che la sua millenaria storia le ha assegnato: tappa fra le più interessanti nel panorama archeologico dell’Isola. L’istituzione del Parco archeologico, la riqualificazione del vecchio Museo e la costruzione, all’interno del prezioso Bosco Littorio, del nuovo spazio dedicato alla nave greca, possono fare della città costiera un potente polo di attrazione, non solo per gli addetti ai lavori. Un patrimonio che deve essere messo a rete, in modo che con tutta probabilità nel giro di qualche anno Gela non sia solo considerata la città della raffineria, ma anche una delle tappe più importanti del turismo culturale del Mediterraneo. La Regione è al fianco della città in questo nuovo, difficile e impegnativo percorso che si sta intraprendendo, dobbiamo lavorare insieme con iniziativa e tenacia attraverso eventi collaterali e una campagna stampa già avviata per richiamare il turismo culturale in estate e quello delle scolaresche in autunno”.

Ascolta l’intervista al soprintendente dei Beni culturali Daniela Vullo e al direttore Parco archeologico Luigi Maria Gattuso

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