Gestione dei rifiuti ancora nella bufera scontro fra sindacati e MessinaServizi - QdS

Gestione dei rifiuti ancora nella bufera scontro fra sindacati e MessinaServizi

Lina Bruno

Gestione dei rifiuti ancora nella bufera scontro fra sindacati e MessinaServizi

sabato 13 Luglio 2019

Preoccupa anche la questione ingombranti, con gli abbandoni in inquietante aumento. Tra le criticità in atto, si procede lentamente alla distribuzione dei kit per la differenziata

MESSINA – “Data la situazione, il servizio viene gestito al meglio”. Pippo Lombardo, presidente di MessinaServizi bene Comune, non vuole sentire parlare di città sporca, ma nel rispondere alle accuse che provengono da alcuni sindacati e Circoscrizioni non può non evidenziare le criticità con cui la società continua a fare i conti, mentre faticosamente si procede con la distribuzione dei kit per la differenziata e l’avvio del porta a porta.

C’è un dato rilevato: in soli cinque mesi, da gennaio a maggio, sono state raccolte 500 tonnellate in più di ingombranti e suppellettili e con questo trend a dicembre saranno 4 mila tonnellate con un incremento del 70% rispetto allo scorso anno. Lombardo parla di “situazione inquietante dietro la quale, oltre ai cittadini incivili, ci potrebbe essere da parte di qualche azienda la volontà di metterci in difficoltà pensando sia possibile agire indisturbati”.

Lombardo chiede aiuto alle Forze dell’ordine sperando che quanto prima possa essere attivato il servizio degli ispettori ambientali, ma prima si devono risolvere quelle incomprensioni tra Amministrazione e Consiglio comunale che hanno spinto l’esecutivo a ritirare la delibera in pieno dibattito d’Aula. Per conferire gli ingombranti c’è un numero verde per raccordare il ritiro con MessinaServizi oppure si possono utilizzare le isole ecologiche fisse e quelle itineranti presenti nei quartieri secondo un calendario.

Malgrado ciò si continua ad abbandonare di tutto per strada, anche dove magari il giorno prima era stata effettuata la pulizia straordinaria. Lombardo, oltre a invocare il presidio del territorio di vigili urbani, Polizia e Carabinieri, sollecita i consiglieri di circoscrizione a segnalare gli incivili, “diventando vere sentinelle, aiutando anche la MessinaServizi nell’adempimento dei propri compiti”.

Ma i problemi per la società sono anche di organizzazione interna, se come segnalato da Ivan Tripodi, segretario generale Uil, e Michele Barresi di Uiltrasporti da inizio 2019 il servizio viene espletato con una media di circa 4.200 ore di straordinario ogni mese. A maggio si sono totalizzate oltre 21.420 ore, raggiungendo la quota dell’intero 2018 e andando oltre i parametri fissati dal contratto nazionale che parla di un tetto massimo di 150 ore annue pro-capite. Circa 47 lavoratori hanno già superato questo limite: 16 unità sono ben oltre le 300 ore e dieci sopra le 400 ore. Tripodi e Barresi rilevano sottolineano anche come questo carico non sia distribuito non in modo equo tra tutti i dipendenti ma ne sia investito soltanto il 50% circa con solo settanta dipendenti che hanno accumulato il maggiore monte ore.

Quali sono quindi le procedure e i criteri utilizzati? “La società – spiega Lombardo – ha chiesto a tutti i lavoratori la disponibilità per fare prolungamento orario in caso di necessità. Nessuno ha risposto. In alcuni casi siamo stati costretti ad applicare il contratto e andare oltre l’orario contrattuale”.

C’è però una cosa su cui concordano sia i sindacati che i vertici di MessinaServizi: il personale è insufficiente. “Tre anni fa – evidenzia Lombardo – il numero dei dipendenti era di oltre 550, ora sono 500. siamo con cento unità con oltre 60 anni di età e 70 con varie limitazioni di salute che non possono svolgere lavori di spazzamento e raccolta. Ci sono poi le assenze che ogni giorno si registrano per malattia: solo a maggio la media è stata di quasi 50 dipendenti, il 10% della forza lavoro impiegata. A questo si aggiunge che molti lavoratori svolgono servizi amministrativi”.

La necessità di ricorrere allo straordinario per Lombardo nasce quindi da una serie di limitazioni che ha ancora l’azienda. “I mezzi e le attrezzature nuove – conclude – stanno arrivando solo in questi giorni e il pacco mezzi ex Messinambiente utilizzato è obsoleto. Conferire rifiuti in una discarica lontana 125 km e la mancanza di un sito di stoccaggio per compensare gli eventuali stop, ma anche il continuo crash dei mezzi, genera la necessità di fare recuperi e prolungamenti orari per pulire nel migliore dei modi la città”.

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