RAGUSA – Fare il punto sul lavoro svolto nel campo della valutazione dei rischi costieri e della loro corretta gestione.
È questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto, qualche giorno fa, presso la Sala Avis di Ragusa in occasione della giornata di studio “La gestione dei rischi costieri”, appuntamento condiviso con il progetto News (Nearshore hazard monitoring and Early Warning System), incluso nel programma Interreg V Italia-Malta, in collaborazione l’Università di Enna “Kore”, l’Università di Catania, l’Università di Malta e il Libero Consorzio comunale di Ragusa.
Quello dell’erosione è un tema molto caro alla Sicilia e a Malta: le coste siciliane e le isole dell’arcipelago maltese sono soggette a fenomeni erosivi localizzati, crolli dalle falesie e inondazioni, dovute a fattori sia naturali che antropici.
Il progetto News, finanziato nell’ambito del Programma Interreg V-A “Italia-Malta”, mira a sviluppare un sistema integrato di monitoraggio e di allerta precoce dei rischi provenienti dal mare, con l’obiettivo di segnalare alla popolazione con adeguato anticipo la possibilità di inondazioni, erosioni di litorali sabbiosi e crollo di falesie e di attivare misure di salvaguardia per evitare danni alle persone.
Dagli interventi dei relatori, al di là degli aspetti tecnici, è emersa la necessità – largamente condivisa – di informare, coinvolgere e interagire maggiormente con i privati, per mettere in campo azioni sinergiche a difesa dai rischi costieri, diversamente da quanto è stato fatto in passato. L’esigenza di una maggiore circolazione delle informazioni è stata sottolineata in particolare negli interventi degli ingegneri Calogero Foti e Ignazio Mariano Pagano che hanno inquadrato il tema in un contesto più ampio di collaborazione tra enti di ricerca, istituzioni, ordini professionali e imprese, riportando i risultati di alcune positive esperienze di sinergia pubblico-privata.
“In provincia di Ragusa – ha evidenziato durante l’incontro il responsabile dei laboratori tecnologici e di ricerca Betontest Corrado Monaca – già da anni il fenomeno dell’erosione è stato oggetto di ricerca e studio tra le istituzioni locali, regionali e nazionali, per intercettare ipotesi di fattibilità, utilizzando i dati globali del pianeta terra, che ci consentano di prevenire gli scenari futuri a livello locale ed abbandonare invece la statistica degli eventi verificatosi fino ad oggi. Come sostenuto da Calogero Foti e da Ignazio Mariano Pagano. Anche in merito alla sinergia tra le professioni tecniche ed i privati esistono già nel sud-est della Sicilia progetti sperimentali in avanzata fase che possono essere realizzati grazie all’apporto di risorse private”.

