Varato il nuovo documento, si spinge per la realizzazione di biodigestori e di strategie di recupero.
L’aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Siciliana guarda dritto al futuro. Si abbandona il modello di economia lineare “approvvigionamento, produzione, consumo, scarto, smaltimento” per convertirsi all’economia circolare, che rivede l’intera filiera per la creazione di valore fondato principalmente sull’estensione del ciclo di vita dei prodotti, garantendo fin dalla progettazione una maggiore durata della vita dei prodotti e la loro massima riutilizzabilità o recuperabilità una volta giunti a fine vita, attraverso ritiro del prodotto dopo il consumo per il suo riuso, attraverso il riciclaggio, o il recupero dei componenti per reintrodurli nei cicli di produzione e consumo. In tal modo, si potranno ridurre gli scarti, attraverso il recupero di materia ed energia.
Gestione dei rifiuti e riciclo, Sicilia sulle orme delle norme Ue
L’insieme delle norme presenti nel nuovo regolamento Ue sull’eco-design, l’imposizione di sempre maggiori percentuali di materie provenienti da riciclo nei nuovi prodotti e la responsabilità estesa del produttore (Epr), consentiranno di valorizzare in modo crescente i materiali provenienti da cicli di trattamento dei rifiuti, sostenendo sempre di più le attività della “green economy” e stabilizzando le attività di trattamento e recupero.
Il nuovo piano si pone quattro obiettivi prioritari, a partire dalla realizzazione di una rete di impianti nei siti esistenti allo scopo al fine di riciclare e recuperare i rifiuti urbani, con la contestuale riduzione del conferimento in discarica, del trasporto di rifiuti, delle emissioni inquinanti liquide e gassose associate alle discariche. Quindi, si vuole giungere alla realizzazione di biodigestori per il recupero della frazione organica e dei residui vegetali in modo da produrre biometano. Tali impianti vanno preferibilmente ubicati in siti già autorizzati per impianti di compostaggio.
Il tasto termovalorizzatori
Nel territorio siciliano si vogliono realizzare due termovalorizzatori per il recupero energetico dei residui pretrattati, nei siti già utilizzati per attività di smaltimento dei rifiuti e di altre attività industriali nelle aree metropolitane di Catania e Palermo. Verranno, in ultimo, realizzati anche impianti per il riciclaggio e recupero dei residui afferenti alle filiere di Conai e dei Consorzi di filiera, comprensivi di prodotti Raee. La realizzazione dei biodigestori dovrà essere sottoposta ad autorizzazione, e in questo contesto sarà effettuata la valutazione di incidenza ambientale. Anche la realizzazione dei termovalorizzatori è sottoposta a una procedura di valutazione complessa, che comprende tutta una serie di autorizzazioni ambientali; anche in questo caso le analisi saranno effettuate in relazione alle caratteristiche del sito e sulla base dei progetti che saranno presentati.
Come ridurre le emissioni
Pertanto il piano della Regione Siciliana, in considerazione delle procedure richieste, indica come siti preferenziali quelli già impiegati per attività di smaltimento dei rifiuti e industriali. In aggiunta, allo scopo di ridurre le emissioni inquinanti, in particolare diossina, e la produzione di ceneri, viene indicata come preferenziale l’utilizzazione del combustibile solido secondario, un combustibile ottenuto dalla componente secca (plastica, carta, fibre tessili) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani che speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da altri materiali non combustibili, come vetro, metalli e inerti. La realizzazione degli impianti a servizio del riciclaggio e recupero di materia da parte di Conai e dei Consorzi di filiera, infine, dovrà ovviamente essere localizzata in siti che non provochino effetti negativi, diretti o indiretti, sui siti di Natura 2000.
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