La responsabilità del procedimento resterà in capo all'apposito Ufficio speciale.
La giunta regionale nella seduta di stamattina ha apprezzato l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia. Contestualmente, il presidente della Regione Renato Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano. La responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale.
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Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Ars, le autonomie locali e gli operatori d’ambito. Ottenendo, inoltre, le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.
Nuovo Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia: cosa prevede
Il nuovo Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia è stato discusso questa mattina, 21 novembre, nel corso della seduta di giunta, convocata dal presidente Schifani. Questo prevede due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb.
Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea.
I termovalorizzatori
In particolare, i termovalorizzatori saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione. Il tutto avverrà attraverso i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le aree di realizzazione previste sono il sito di Bellolampo a Palermo e l’area industriale di Catania. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt.