Giro di Sicilia, Caruso vuole il bis: "Bello correre a casa" - QdS

Giro di Sicilia al via, Damiano Caruso cerca il bis: “Avversari tosti, ma che bello correre a casa”

Giro di Sicilia al via, Damiano Caruso cerca il bis: “Avversari tosti, ma che bello correre a casa”

Nunzio Currenti  |
lunedì 10 Aprile 2023

Damiano Caruso, campione in carica del Giro di Sicilia, vuole fare il massimo anche nell'edizione 2023i: "Grande occasione".

A Pasqua non si è fermato un attimo. Una quarantina di chilometri in bicicletta a Marsala per tenere il ritmo in vista della partenza di domani. Il Giro di Sicilia, edizione 2023, prende il via dalla Città dello Sbarco dei Mille. Damiano Caruso, campione in carica e leader della Bahrain Victorius, è pronto a giocarsela dal primo metro per quel bis che varrebbe tanto in termini di emozioni, sensazioni e linfa in vista del Giro d’Italia.

Il primo arrivo presenta da subito diverse insidie.

“Si arriva subito in salita. Non è durissimo, ma presenta gli ultimi 4 km al 5-6%. Sarà una gara che già delineerà un attimino la classifica. Il traguardo di Vittoria è riservato ai velocisti. Salvo colpi di scena si arriva in volta. È un percorso che conosco benissimo, nel finale ci saranno diverse insidie, ma le ruote veloci si giocheranno la tappa”.

Nella terza tappa si parte da Enna.

“Nella prima parte sarà gara vera e molto mossa. Nel finale c’è questo strappo, che già lo scorso anno abbiamo affrontato, che non presenta pendenze eccessive, ma bisogna fare molta attenzione. L’ultima tappa è la regina. È la tappa che propone un percorso di 216 km e ben 4200 km di dislivello. Non ti puoi nascondere”.

Sarà decisiva la salita di Sciara di Scorciavacca?

“Credo di sì. La salita che porta sull’Etna arriva troppo presto perché poi c’è tutta la discesa che porta fino a Giarre. I migliori si andranno a giocare il tutto per tutto sull’ultima asperità, la stessa che consentì a Nibali di vincere due edizioni orsono”.

Quali sono gli avversari che le contenderanno la vittoria?

“Il parterre è importante. Alexey Lutsenko, Louis Meintjes, Rafal Majka e George Bennett. Senza chiaramente sminuire gli altri ma credo che siano loro ad avere più più velleità di vittoria”.

Ad inizio dell’anno non era prevista la sua partecipazione, cosa è cambiato?

“Non so esattamente cosa sia cambiato. È stata invitata la squadra e di conseguenza l’invito è stato esteso anche a me. Ho accettato comunque di buon grado perché correre tra le strade di casa non è una cosa che succede tutti i giorni e non so per quanto ancora lo potrò fare. Quindi ogni occasione va sfruttata”.

La mente la riporta alla vittoria dello scorso anno?

“Volevo partecipare, avevo visto vincere in televisione Vincenzo (Nibali ndr). Ci sono riuscito con la Nazionale di Bennati e addirittura conquistando pure due vittorie di tappa. È stata una bellissima esperienza che mi ha lasciato degli ottimi ricordi. Chiaramente ripetersi è sempre difficile perché ogni anno non è uguale al precedente. È un periodo particolare dove scendo dalla montagna (Teide) dove ho rifinito la preparazione. Ciò non toglie che comunque sia mi piacerebbe di nuovo a competere con i migliori e riprovare a vincerlo”.

In proiezione Giro sarà una settimana importantissima.

“Sì sicuramente è un passaggio importante che, poi, mi porterà alle prossime gare (Romandia ndr) in una condizione senz’altro più importante. Ci fosse un buon risultato serve anche a livello morale. Ci sono tutti i presupposti per cercare di far bene”.

Che ruolo sente di ritagliarsi al prossimo Giro?

“Oggi ci sono corridori superiori a tutti e non di poco. Uno deve cercare di ambire a risultati realizzabili. Ripetere un podio in un grande Giro potrebbe essere dura. Tra fare una buona classifica e vincere una tappa io preferirei la seconda. Il primo obiettivo sarà un successo parziale. Inoltre ci dobbiamo confrontare con campioni dieci anni più piccolo di me. E non sarà facile alle soglie dei miei 36 anni”.

Caruso, intanto pensiamo all’arrivo di Agrigento.

“Voglio divertirmi, voglio onorare i tifosi. Voglio correre sulle strade di casa. E fare bene. Pensiamo ad Agrigento, arrivo prestigioso che ha fatto la storia del ciclismo. Ha ospitato l’arrivo di Mondiale e di diverse tappe dal Giro. Occorre provare a fare bene da subito ”.

È cresciuto tanto il Giro di Sicilia.

“La gente è felice. La Regione si è impegnata tanto. Le strade sono state riasfaltate e arriverà un evento di grande spessore. Mi auguro che possa continuare ogni anno così. La Sicilia merita tutto questo”.

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