E' il campione in carica del Giro di Sicilia, ma Vincenzo Nibali quest'anno dovrà fare i conti anche con una condizione minata dal Covid. Nonostante questo resta tra i favoriti
“Vincenzo è tutto vero…. “. Quelle parole dello speaker risuonavano forte e chiare. In quegli ultimi 300 metri Nibali scuoteva la testa, non credeva ai propri occhi. Il lungo digiuno di vittorie era finito. Da Val Thorens, nella penultima tappa del Tour del 2019, erano passati due anni. La piazza Duomo di Mascali, comune in provincia di Catania, era piena all’inverosimile per ammirare qualcosa che sarebbe entrato nella storia. Il campione più amato riusciva a trionfare sulle strade di casa, davanti ai genitori e ad una Mascali scesa sulle strade per ammirare l’arrivo dello scorso Giro di Sicilia. Emozioni targate ciclismo, quello vero che appassiona, quello che sa sorprenderti, infiammarti, perché “sono i corridori alla fine a decidere la corsa su qualsiasi percorso”.
Riavvolgiamo il nastro Nibali e torniamo a quel giorno di sette mesi fa.
“E’ stata un’emozione forte, che inseguivo da un po’ di tempo, che mi mancava. Essere ritornato alla vittoria in Sicilia, e da professionista, è stato straordinario perché non capita tutti i giorni correre sulle strade di casa tua. Arrivava la vittoria del Giro di Sicilia alla fine di una stagione tribolata e ha dato grande serenità in più”.
Nella tappa decisiva di quest’edizione ritroverà gran parte del percorso di quella tappa con un finale diverso.
“Come sempre la corsa dura la faranno i corridori. Sono loro che decideranno l’evoluzione del percorso e l’andamento della gara. Nella parte finale della tappa decisiva di giorno 15 si scalerà piano Provenzana, la salita, negli ultimi tre chilometri, la conosco bene, per averla corsa nel Giro 2020, quando Caicedo vinse su Giovanni Visconti”.
Che Nibali potremo ammirare nei quattro giorni siciliani?
“Ho corso la mia gara di rientro dopo il covid e la tonsillite alla Coppi e Bartali. Sono andato al Teide in ritiro con la squadra. E nei prossimi giorni passerò da un vulcano, quello spagnolo, all’Etna. Ho provato proprio ieri l’ultimo step di questo primo blocco di lavoro. Ora la parola passa alla gara, si parte martedì da Milazzo, dalle strade dei miei primi allenamenti. Sarà un nuovo blocco di lavoro. Non ci sarà il tempo di far ambientare il fisico al lavoro sul Teide che si andrà a livello del mare. Poi, finito il Giro di Sicilia, Correrò la Freccia Vallone e la Liegi Bastogne Liegi”.
La Liegi a lei è molto cara. Era il 2012 quando sfiorò la vittoria superato da Iglinskiy.
“Una corsa che piace a tutti. Che tanti sognano, che tanti pensano di vincere. È una gara molto bella, ci tengo tantissimo. Io sto rientrando ora, non so nemmeno io come sto, il vero termometro della mia condizione me lo darà la gara. Ci sono atleti che magari sono esenti da queste premesse, perché il covid non li ha toccati di striscio. E sono tornati subito in grande forma. Vedremo”.
Dopo il Giro di Sicilia torna sull’Isola anche la corsa rosa. C’è l’arrivo nella sua Messina.
“Bello, quando il Giro d’Italia passa dalle nostre strade. Messina mi ha dato natali. Sono molto felice che il Giro arrivi a casa mia. Non è la prima volta, sarà davvero speciale”.
I primi mesi all’Astana…
“Con la squadra ho avuto un rapporto fantastico, ma insomma per noi non è stata facile. Stiamo cercando di tenere duro…”.
Nunzio Currenti