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Cuccì, Asp Messina: “Liste d’attesa già ridotte in modo significativo”

Cuccì, Asp Messina: “Liste d’attesa già ridotte in modo significativo”
Giuseppe Cuccì – Asp Messina

Intervista esclusiva al direttore generale dell’Asp, Giuseppe Cuccì: “Prestazioni in attesa passate da 21 mila a 12 mila in un anno”. E per tagliare ancora sarà riattivato il Piano dei cento giorni

MESSINA – Cantieri aperti per alzare la qualità dell’assistenza. Sono quelli dei progetti che l’Asp di Messina ha avviato con le risorse del Pnrr: interventi strutturali ma che si intersecano e preludono a cambiamenti organizzativi capaci di aprire a nuove modalità di pensare l’emergenza-urgenza e i percorsi di presa in carico. Il tutto, mentre si continua a lavorare sulle liste d’attesa – con la riproposizione del Piano dei cento giorni che ha portato a risultati incoraggianti – e si lavora sulla ricerca del personale: l’Azienda sanitaria provinciale, da gennaio a oggi, ha fatto circa 250 contratti, di cui 50 a medici e i restanti a infermieri e Oss. Espletato anche il concorso per colmare la carenza di pediatri.

Piano da 12 milioni di euro che riguarda Milazzo

Il quadro della situazione lo ha esposto al QdS Giuseppe Cuccì, direttore generale dell’Asp, mettendo in evidenza anche il piano da 12 milioni di euro che riguarda Milazzo. Tra gli interventi, quelli Ospedale Sicuro da 4,5 milioni di euro, che riguarda la messa in sicurezza e adeguamento sismico del Fogliani. Verrà realizzata una nuova terapia intensiva con 5 milioni di euro e c’è il completamento del Pronto soccorso provvisorio per circa 2,1 milioni di euro. Tutti lavori da ultimare entro marzo 2026. È anche previsto un investimento di 150 mila euro per la costruzione di un parcheggio aziendale, finanziato dall’Asp. Per consentire la continuità dei servizi sanitari durante i lavori, verranno utilizzate altre aree del Fogliani, mentre alcuni servizi saranno temporaneamente trasferiti a Barcellona Pozzo di Gotto.

“Il Pronto soccorso provvisorio – spiega Cuccì – sarà attivato a breve, in modo che possano iniziare i lavori al Pronto soccorso dell’ospedale che dovrà essere ristrutturato. Entro maggio saranno affidati i lavori. Stiamo correndo e allo stesso tempo dobbiamo garantire le prestazioni”.

Con il sistema del Dm 77 termineranno le attese al pronto soccorso

L’emergenza-urgenza, un po’ in tutta la provincia, resta la parte critica dell’assistenza ma dovrebbe cambiare molto con l’applicazione del Dm 77/2022 che si propone di migliorare l’efficienza e la sostenibilità del sistema sanitario, introducendo nuove strutture e modalità di assistenza. “Tutti i Pronto soccorso – evidenzia ancora Cuccì – sono intasati da codici bianchi e codici verdi a cui si riferiscono le lunghe ore di attesa, ma una volta che entrerà in funzione il sistema del Dm 77 non sarà più così. Ci saranno 22 case di comunità in tutta la provincia e sei ospedali di comunità, che tratteranno casi meno gravi. Il personale di queste strutture è costituito da infermieri, figure fondamentali nella presa in carico, ma avremo anche i medici di medicina generale, che con il nuovo contratto dovranno prestare la loro attività nelle nuove strutture, più gli specialisti ambulatoriali contrattualizzati”.

I rappresentanti sindacali hanno sempre sottolineato l’importanza della continuità delle risorse per queste strutture, anche dopo il 2026: “Abbiamo fatto richiesta – afferma il dg dell’Asp – di avere rispetto al nostro tetto di spesa un incremento in previsione di assumere il personale necessario per case e ospedali di comunità e Cot (Centrali operative territoriali, nda). L’Asp di Messina non riesce a coprire tutte le spese, pur facendo delle assunzioni non ha la possibilità di far fronte a tutte le dotazioni organiche”.

E sull’ospedale di Barcellona, Cuccì precisa: “La Pneumologia l’abbiamo riaperta, la Chirurgia è funzionante e la Medicina pure. L’Oncologia ha tutti i posti coperti sia per i medici che gli infermieri. Grosse difficoltà ci sono sull’emergenza-urgenza. Abbiamo fatto un avviso e vedremo chi risponderà. Si tratta di un atto d’interpello per i medici dell’Azienda, un bando per i pensionati, un bando a tempo determinato e un concorso per assunzioni a tempo indeterminato. A livello nazionale ci sono borse di studio per emergenza-urgenza che rimangono vacanti, si scelgono specializzazioni meno impegnative. È difficile trovare soluzioni”.

Liste d’attesa, l’altro tema sensibile

Quello delle liste d’attesa è l’altro tema sensibile con cui tutte le Asp devono fare i conti. “Si registra – afferma il direttore generale – un calo significativo delle prestazioni in attesa, da 21 mila 650 nel 2024 a 12 mila 382 nel 2025 nello stesso periodo di rilevazione. Risultati raggiunti con una riorganizzazione e una maggiore integrazione con il privato accreditato coinvolto, con i nostri servizi e la nostra specialistica ampliata. L’anno scorso abbiamo attivato il Piano dei cento giorni e con lo stesso riusciremo ad abbattere la maggior parte delle criticità”.

Restano però ancora prenotazioni fissate al 2026: “Il dato che ci viene posto – risponde Cuccì – è che quasi il 40% degli utenti che abbiamo contattato per anticipare hanno confermato la data che gli era stata assegnata. Ciò significa che si tratta di controlli. Se si fa maggiore attenzione nella prescrizione, non si inquina la lista Cup. C’è da considerare anche che alcuni vogliono un determinato medico, mentre altri rifiutano per esempio di andare in strutture lontane dal luogo di residenza e tornano in coda”.