Non solo Paolo Borsellino: il 19 gennaio è anche il compleanno del piccolo Di Matteo, protagonista di uno degli omicidi di mafia più atroci di sempre, e di Rocco Chinnici.
Il piccolo Giuseppe Di Matteo nel 2023 avrebbe compiuto 42 anni: era nato il 19 gennaio del 1981 e oggi sarebbe il suo compleanno, se le atrocità di Cosa nostra non avessero posto fine alla sua vita l’11 gennaio del 1996, quando il bambino aveva solo 14 anni.
Oggi per i familiari del piccolo Di Matteo, a iniziare dal padre Santino (collaboratore di giustizia e pentito di mafia), il ricordo è accompagnato dalla consapevolezza che pochi giorni fa uno dei responsabili del suo omicidio è stato arrestato. Si tratta, si sa, del boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, uno dei mandanti del rapimento del piccolo e l’ultimo padrino della Vecchia Cupola.
Giuseppe Di Matteo, dal rapimento all’omicidio
Giuseppe Di Matteo era figlio di Mario Santo Di Matteo, detto anche Santino, e di Franca Castellese. La sua infanzia fu serena e relativamente agiata, caratterizzata dall’amore per i cavalli e i videogiochi. Anche se all’apparenza era un bambino come tanti, il padre Santino – vicino a Cosa nostra – viveva fianco a fianco con alcuni degli esponenti più noti della criminalità organizzata, come Giovanni Brusca.
Dell’atrocità della mafia Giuseppe Di Matteo si accorse nella maniera più terribile il 23 novembre 1993. Quello fu il giorno del suo rapimento (avvenuto al maneggio di Villabate e voluto, tra gli altri, anche da Matteo Messina Denaro) e dell’inizio di un sequestro durato ben 779 giorni e culminato in uno dei più efferati omicidi di mafia della storia. Una “punizione esemplare” per il padre, pentito di mafia, con una vittima innocente e ignara. Poco importa che mancassero pochi giorni al compleanno del ragazzo o che chi ne ha ordinato l’uccisione anni prima gli avesse regalato un videogioco.
Dopo due anni trascorsi tra le più atroci sofferenze e con continui spostamenti da una “prigione” all’altra, per ordine di Brusca, Giuseppe Di Matteo venne strangolato e sciolto nell’acido. Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviano e Giovanni Brusca: sono questi, secondo gli inquirenti, i mandanti del terribile delitto.
Una particolare coincidenza
Il 19 gennaio non è solo il giorno del compleanno del piccolo Giuseppe Di Matteo, vittima innocente di mafia. Anche i giudici Paolo Borsellino e Rocco Chinnici, altre vittime di Cosa nostra, erano nati il 19 gennaio (ma rispettivamente del 1940 e del 1925).
In questa giornata, quindi, la Sicilia ricorda tre tragedie incredibili, tre vite legate dallo stesso atroce destino anche se per ragioni diverse. E ricorda anche l’unico colpevole delle morti violente di Di Matteo, Chinnici e Borsellino: la mafia, quella criminalità organizzata che pretende di avere il controllo sulla vita di chiunque. Il processo a Messina Denaro è appena iniziato, ma di certo la mafia non è finita. Così come non si è conclusa la lotta di chi pretende giustizia per le atrocità subìte senza un perché.
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