Giustizia, i detenuti potranno riscattarsi impegnandosi in attività per i più poveri - QdS

Giustizia, i detenuti potranno riscattarsi impegnandosi in attività per i più poveri

Giustizia, i detenuti potranno riscattarsi impegnandosi in attività per i più poveri

mercoledì 08 Gennaio 2020

Siglata convenzione tra la Caritas di Catania e l’Ufficio distrettuale dell’esecuzione penale esterna. I ristretti potranno svolgere lavori di pubblica utilità ai fini della concessione della messa alla prova

CATANIA – Lavori di pubblica utilità in Caritas diocesana come misura alternativa alla detenzione. Si sintetizza in questi termini la convezione di collaborazione per servizi di assistenza e di giustizia riparativa tra l’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna di Catania (Udepe) e l’organismo pastorale dell’Arcidiocesi di Catania. La sottoscrizione del documento è arrivata nelle scorse settimane da parte dei direttori Rosalba Salierno e don Piero Galvano.

L’impegno a livello locale, definito da Caritas Diocesana e Udepe di Catania, si inserisce all’interno del protocollo nazionale sottoscritto lo scorso novembre tra il presidente nazionale di Caritas Italiana e il capo gabinetto del ministero della Giustizia che promuove la stipula con i tribunali di convenzioni per svolgere lavori di pubblica utilità da parte di imputati maggiorenni, ai fini della concessione della messa alla prova.
La convenzione sottoscritta tra Caritas diocesana e Udepe di Catania sostiene la conoscenza e lo sviluppo di attività riparative a favore della collettività, puntando, contemporaneamente, alle iniziative di sensibilizzazione nei confronti della comunità locale rispetto al sostegno e al reinserimento di persone in esecuzione penale. La convenzione favorisce la costituzione di una rete di risorse che punta ad accogliere i soggetti ammessi a misura alternativa o alla sospensione del procedimento con messa alla prova che hanno aderito a un progetto riparativo.

La Caritas diocesana ha stabilito di assegnare i soggetti individuati dall’Udepe alle attività a bassa soglia dell’Help Center della Stazione Centrale, quindi principalmente nei servizi di accoglienza, colazione, preparazione pasti per la mensa, pulizia dei locali e distribuzione del vestiario nei confronti di persone in situazione di disagio e di estrema difficoltà.

Una possibilità offerta ai soggetti che aderiscono alla proposta di svolgere attività a favore della collettività e segnalati dall’Udepe alla Caritas Diocesana che in seguito svolgerà un colloquio conoscitivo.

Per Don Piero Galvano, direttore della Caritas, è un’opportunità per quanti hanno deciso di ripartire aiutando chi ne ha maggiormente bisogno: “la misericordia di Dio è sempre grande per chi vuole veramente cambiare vita e mettersi a servizio del prossimo; pertanto, l’attività in Caritas è una concreta opportunità per chi, autenticamente pentito, vuole riabilitarsi davanti a Dio e agli uomini”.

Un rapporto, quello tra Caritas e Udepe, che si è strutturato anche sulla base di una comune visione del recupero della persona: “Sono particolarmente contenta di aver stilato questo accordo con la Caritas – ha spiegato il direttore dell’Udepe, Rosalba Salierno – perché a mio avviso anche gli aspetti legati alla spiritualità e alla religione sono molto importanti per il recupero dei nostri utenti, anzi vengono molto spesso trascurati e messi sullo sfondo quando invece, secondo noi, il vero cambiamento passa attraverso una diversa visione della vita e della realtà delle cose”.

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