Gli ambiziosi piani sul Porto di Milazzo - QdS

Gli ambiziosi piani sul Porto di Milazzo

Lina Bruno

Gli ambiziosi piani sul Porto di Milazzo

giovedì 05 Novembre 2020

Una struttura tutt’altro che secondaria tra gli scali gestiti dall’Autorità di sistema dello Stretto. Tra le principali direttive di crescita, il traffico turistico, la nautica da diporto e i grandi yacht

MILAZZO (ME) – Con la sua posizione strategica, i suoi duemila metri di banchine e dodici accosti, il porto di Milazzo è tutt’altro che secondario tra gli scali dell’Adsp dello Stretto. Nel 2019 sono stati movimentati 18 milioni 590 mila tonnellate di merci di cui 17 milioni 736 mila di petrolio grezzo e un milione 309 mila passeggeri. Un’attività, quindi, che ruota principalmente attorno al polo industriale e ai flussi verso le Isole Eolie, ma per il futuro serve un piano strategico che garantisca lo sviluppo dell’infrastruttura in funzione della domanda di nuovi servizi.

Nel corso del confronto tra il presidente dell’Adsp Mario Mega e il neosindaco di Milazzo, Giuseppe Midili, sono emerse alcune peculiarità dello scalo mamertino da considerare nei piani a medio e lungo termine. Non secondaria, per il primo cittadino, la realizzazione di infrastrutture viarie indipendenti di collegamento con il porto. Tra gli interventi in corso di realizzazione ci sono le banchine da completare (sette milioni con incarico affidato) e il dragaggio dei fondali operativi (circa 6 milioni di euro e lavori affidati ma non avviati).

Le nuove direttrici di sviluppo, come è stato rilevato, vanno verso il traffico turistico, la nautica da diporto, i grandi yacht, con Milazzo che potrebbe diventare un importante riferimento di questo segmento. Sollecitati inoltre dal primo cittadino gli interventi per rafforzare il ruolo strategico che la Città del Capo ha nel transito da e per le isole Eolie e, in tale ottica, è stata chiesta una diversa dislocazione del terminal e l’individuazione di un’area da destinare a parcheggio proprio per i vacanzieri che devono imbarcarsi. Sembra necessaria quindi una ridefinizione di aree e spazi per dare più respiro ai settori in crescita.

Questo è quello che già preannuncia il Piano operativo triennale 20202/2022 dell’Adsp, approvato ad agosto, nelle azioni strategiche di medio e lungo periodo per il porto di Milazzo. Si prevede così la realizzazione di un nuovo bacino a Nord dove trasferire tutte le attività diportistiche che attualmente vengono svolte sul Molo Marullo. Il nuovo bacino dovrà essere dimensionato non soltanto per trasferire la concessione, ma anche per accogliere nuovi posti barca e i terminal per le minicrociere per le Isole Eolie. In questo modo all’interno del bacino potranno essere riposizionati, potenziandoli, gli ormeggi per i mezzi veloci per le isole e si potrà intervenire per l’ampliamento del terminal passeggeri. La creazione del nuovo bacino dedicato esclusivamente al diporto consentirà di creare un ambito di waterfront dedicato all’ospitalità turistica liberamente fruibile anche dai cittadini. Le principali funzioni portuali di tipo amministrativo, ora insediate nei locali alla radice del Molo Marullo, dovrebbero poi essere trasferire in un nuovo centro direzionale a servizio del porto e della Città, realizzato recuperando il complesso dei Molini Lo Presti (anche sei ma ci sono i vincoli posti della Soprintendenza e dalla Regione che potrebbero essere superati dal Comune con una variante al Prg).

Il collegamento del nuovo Centro direzionale con il porto – si legge nel Pot – completerebbe la riqualificazione del waterfront portuale, consentendo di far convivere le attività amministrative con quelle urbane in un contesto integrato con la possibilità di insediare attrattori con finalità commerciale e turistico-ricreativo. Le funzioni commerciali dovrebbero continuare a svolgersi presso la banchina XXV luglio, nella conformazione complessiva in via di completamento, e nelle aree adiacenti da destinare alla logistica portuale”.

Nel Piano non si dimenticano gli interventi sulle infrastrutture stradali. “Per rendere efficace la riorganizzazione portuale dovrà essere individuata una nuova viabilità di collegamento dedicata che consenta di raggiungere il porto con facilità e senza interferenze con il traffico urbano e collegando nel contempo le aree retroportuali individuate nella Zes ubicata presso l’agglomerato industriale di Giammoro”.

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