Gli eletti devono essere Eletti - QdS

Gli eletti devono essere Eletti

Carlo Alberto Tregua

Gli eletti devono essere Eletti

martedì 23 Maggio 2023

La Democrazia deve essere vera

La questione di fondo che vi proponiamo oggi riguarda la qualità degli Eletti, i quali sono eletti dal Popolo. Ma per essere Eletti devono meritarsi tale definizione, che è conseguente alla loro professionalità, alla loro competenza, alla loro virtù morale.

Onde per cui (come si usava dire una volta), sarebbe necessaria una legge che determinasse i predetti requisiti dei/delle candidati/e. In altri termini, non è più possibile che un/a cittadino/a possa essere candidato/a solo se sa leggere e scrivere. Come fa un semialfabeta, quando diventa parlamentare o ministro/a o ha un altro incarico istituzionale a capire la materia sulla quale deve prendere decisioni?
Non sembri una questione secondaria, perché molti dei problemi che ha il nostro Paese e che hanno le nostre Regioni e i nostri Comuni, derivano proprio dalla scadente qualità di chi gestisce le relative istituzioni.
Quanti errori vi sono nei testi di legge nazionali e regionali, quanti giri di parole che nascondono brutte faccende vengono utilizzati per stendere tali testi.

Non è indifferente scrivere leggi chiare in italiano, senza riferimenti ad altre leggi. Il che significa renderle trasparenti affinché possano essere applicate con regolarità e poi interpretate con tranquillità da parte dei magistrati. Ma così non è perché il nostro Parlamento continua ad approvare leggi tortuose, scritte in burocratese, incomprensibili per i/le cittadini/e, i quali hanno difficoltà a capirne il senso.
Ma forse questo fatto non è un caso. È possibile che chi approvi tali leggi non le abbia scritte e non le abbia capite, che i testi siano stati sottoposti alla loro attenzione da terzi e da burocrati. Cosicché, si coprono favoritismi ed egoismi lobbistici senza che i parlamentari ne abbiano contezza perché per loro è difficile decifrare i testi, spesso volutamente astrusi.
Dunque, evitare quanto precede risiede nella qualità e nella competenza degli Eletti. Purtroppo tale qualità è mediamente deficitaria e non bastano qualche decina di parlamentari di grande spessore e di grande cultura a colmare questa deficienza strutturale.

Come si potrebbe ovviare al problema che poniamo, ma che non vediamo in nessun media (giornali, radio, televisioni, siti)? Con una norma coraggiosa che dovrebbe essere spiegata ai/alle cittadini/e e cioé che i/le candidati/e, oltre a godere dei diritti civili e politici, dovrebbero essere anche qualificati/e e avere esperienze per quanto hanno fatto nella loro vita privata, con il lavoro, con attività sociali e con altre che motivino e spieghino la loro qualità, atta ad esercitare poi la funzione di legislatori/trici responsabili delle istituzioni.

Non sappiamo se quanto proponiamo all’opinione pubblica venga preso in esame, perché una legge di questo genere dovrebbe essere approvata proprio da chi eventualmente e successivamente verrebbe escluso dal posto dove si trova, con la perdita di ricchi emolumenti e di privilegi che sono sotto gli occhi di tutti.
Perché, ci chiediamo, i parlamentari ignoranti e incapaci dovrebbero “suicidarsi”? È evidente che non accadrebbe, ecco perché disperiamo che la nostra proposta possa vedere la luce. Però la facciamo ugualmente.

La questione è ancora più grave quando vi sono ministri della Repubblica e, a valle, viceministri e sottosegretari che non hanno alcuna esperienza del ramo su cui devono prendere decisioni. è vero che il Consiglio dei Ministri delibera collegialmente, ma è anche vero che poi le norme vengono attuate con provvedimenti dei singoli ministeri, con portafoglio e senza portafoglio, questi ultimi nell’ambito della Presidenza del Consiglio.

Cosicché, ministri incompetenti hanno difficoltà a contraddire testi di provvedimenti di vario genere, che gli vengono sottoposti dalla burocrazia e da quegli elefanti della stessa, che siedono nello stesso posto o in un posto vicino per decine di anni, formando una cristallizzazione che comporta inamovibilità e quindi scarsa qualità.

È vero che la legge sullo spoil system consente di ruotare a ogni governo i vertici burocratici, ma chissà com’è i dirigenti generali continuano ad andare in posti diversi, ma sono sempre là. Un mistero facilmente comprensibile.

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