Gravidanza e vaccino anti Covid, compatibile con allattamento - QdS

Gravidanza e vaccino anti Covid, compatibile con allattamento

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Gravidanza e vaccino anti Covid, compatibile con allattamento

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giovedì 14 Gennaio 2021

Giuseppe Canzone dell'Aogoi (Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani) rassicura: "I benefici sono superiori degli eventuali effetti negativi".

Nelle scorse settimane sei società scientifiche
italiane hanno stilato un documento sul consenso in allattamento e
vaccinazione covid-19
. Un testo che vuole dare una grande parola di
conforto alle donne.

Gli enti sottoscrittori sono: Sin (Società
italiana di neonatologia), Sip (Società italiana di pediatria), Simp (Società
italiana di medicina perinatale), Sigo (Società italiana ginecologia e
ostetricia), Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e Aogoi
(Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani).

Nel testo si citano i Paesi extra europei che
hanno sconsigliato la vaccinazione alle donne in allattamento. Secondo
l’autorità regolatoria della Gran Bretagna, Medicines & Healthcare Products
Regulatory Agency, il vaccino BNT162b2 “non dovrebbe essere utilizzato
durante l’allattamento al seno
”, e le donne appartenenti al servizio
nazionale inglese dell’NHS, vengono poste di fronte alla scelta fra continuare
ad allattare o posticipare la vaccinazione, consiglio dato su base
precauzionale, finchè l’evidenza scientifica non si renda disponibile.

In Canada, invece, il foglietto illustrativo
canadese del vaccino Pfizer-BioNTech sottolinea come non sia noto se il
vaccino sia escreto nel latte umano e come non si possa escludere un rischio
per neonato e lattante.

Il 21 dicembre scorso, invece, il Comitato per
i Prodotti Medicinali
d’impegno negli Esseri Umani (Chmp) dell’European
Medicines Agency (Ema) si è espresso positivamente sulla sicurezza ed efficacia
del vaccino covid-19 mRna (Comirnaty) nella popolazione d’età uguale o
superiore ai 16 anni, sottolineando come l’mRna del vaccino non permanga nel
corpo, ma venga distrutto a breve termine dopo la somministrazione del vaccino.

Il vaccino, inoltre, può essere somministrato
anche a chi abbia avuto precedentemente un’eventuale infezione asintomatica di
Sars-CoV-2 ed ai pazienti immunocompromessi. Infine, anche se i dati relativi
all’uso del vaccino in corso di gravidanza sono molto limitati, gli studi sugli
animali non mostrano effetti pericolosi.

Secondo l’Ema, sebbene al momento manchino
studi, non ci si aspetta rischi in allattamento. Infine, nel foglietto
illustrativo, si ricorda come non sia noto se il Comirnaty sia escreto nel
latte umano e viene fornita l’indicazione di far riferimento al personale
sanitario.

Giuseppe Canzone

«Il dubbio nasce dalla Pfizer – commenta Giuseppe
Canzone
dell’Aogoi (Associazione Ostetrici e Ginecologi
Ospedalieri Italiani
) – non esprimendo cosa debbano fare le donne, anzi,
dicendo che non si devono vaccinare. Abbiamo monitorato fin da subito il
problema. Ci sono molte donne in gravidanza o allattamento che riguardano gli
operatori sanitari. Tutte, che siano in gravidanza o allattamento, si pongono
il problema».

La rapidità dello studio e la necessità di
commercializzazione non ha consentito una ricerca clinico-scientifica
approfondita, sottolinea il medico, secondo cui non ci sono ragioni per cui
escludere le donne dal vaccino.

«I benefici – conclude – sono superiori degli
eventuali effetti negativi». Con un documento
pubblicato l’8 gennaio
scorso, redatto dall’ItOSS (Italian Obstetric
Surveillance System) dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) e condiviso
e sottoscritto dalle principali società scientifiche del settore (Società Italiana di Ginecologia e
Ostetricia, Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani,
Associazione Ginecologi Universitari Italiani, Associazione Ginecologi
Territoriali, la Federazione Nazionale Collegi Ostetriche, la Società Italiana
di Neonatologia, la Società Italiana di Medicina Perinatale, la Società
Italiana di Pediatria, l’Associazione Culturale Pediatri e la Società Italiana
di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva
), non ha
controindicato la vaccinazione, sottolineando che “Le donne ad alto
rischio di contrarre la malattia in forma grave dovrebbero discutere i
potenziali benefici e rischi della vaccinazione con i professionisti sanitari
che le assistono, mentre se una donna scopre di essere incinta dopo la prima o
la seconda dose non c’è alcuna motivazione per interrompere la gravidanza
“.

Mario Catalano

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