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Israele-Hamas, la tregua in bilico tra accuse reciproche e morti in Cisgiordania e Libano

Israele-Hamas, la tregua in bilico tra accuse reciproche e morti in Cisgiordania e Libano
Guerra tra Israele e Hamas, le ultime dopo le tensioni in Libano e Cisgiordania. Foto Adnkronos

Una tregua “a singhiozzo” e un quadro teso in Medio Oriente. Ecco gli ultimi aggiornamenti sul conflitto.

Tregua tra Israele e Hamas ancora in bilico, con la guerra che rischia di allargarsi e le forze militari dell’Idf che tra raid aerei e scontri portano terrore e morte in Libano e in Cisgiordania. In un raid aereo nel sud del Libano – nel villaggio di Kunin -, secondo fonti del Ministero della Salute libanese, un uomo è morto e un altro è rimasto ferito. Gli scontri in Cisgiordania, invece, hanno provocato la morte di un ragazzo di appena 15 anni, Yamin Samed Hamed.

Solo pochi giorni fa altri raid israeliani in seguito a presunte “violazioni del cessate il fuoco da parte di Hamas” hanno provocato oltre 100 morti a Gaza. Tra loro anche dei bambini.

Guerra Israele e Hamas, scontri e tensioni in Libano e Cisgiordania

Negli ultimi giorni, la tregua ha rischiato di saltare più volte e Israele e Hamas continuano a scambiarsi accuse reciproche. Questo nonostante le rassicurazioni statunitensi. Nelle scorse ore un raid aereo dell’Idf nel sud del Libano, nel villaggio di Kunin, ha colpito una motocicletta, provocando un morto e un ferito. Nel villaggio di Silwad a est di Ramallah, invece, ha perso la vita un 15enne. Secondo testimoni citati dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, i soldati israeliani avrebbero inizialmente impedito all’ambulanza di raggiungere il ragazzo gravemente ferito, concedendo solo dopo il via libera per il trasferimento in ospedale. Le ferite si sono rivelate mortali.

Nel frattempo, il piano per la pace prosegue nonostante tutto. Israele ha restituito i resti di 30 palestinesi in cambio delle salme dei due ostaggi ricevute ieri, Amiram Cooper e Sahar Baruch.

La visita bloccata

Mentre la guerra tra Israele e Hamas prosegue a singhiozzo e coinvolge anche Cisgiordania, Libano e territori limitrofi, cresce la tensione anche con gli Stati Uniti. Per questioni economiche, però. Il segretario all’Energia degli Stati Uniti Chris Wright, infatti, ha annullato la visita prevista la prossima settimana in Israele. All’origine del cambio di programma ci sarebbe il rifiuto – da parte del ministro dell’Energia e delle Infrastrutture israeliano, Eli Cohen – di ratificare un accordo di esportazione di gas all’Egitto da 35 miliardi di dollari.

“Dato che le trattative non sono ancora state completate, Cohen si è rifiutato di approvare l’esportazione finché la questione non sarà risolta. Allo stesso tempo, sono in corso degli sforzi per risolvere gli aspetti diplomatici tra Israele ed Egitto”, ha specificato l’ufficio di Cohen in una nota sulla questione.

I corridoi USA per Hamas

Ci sono novità anche sul fronte Hamas. Gli Stati Uniti, secondo Axios (che cita fonti israeliane e statunitensi) avrebbero offerto ai membri di Hamas un passaggio sicuro dalle zone della Striscia di Gaza controllate da Israele a quelle sotto il controllo dell’organizzazione. Il chiaro obiettivo è quello di stabilizzare il cessate il fuoco e tenere sotto controllo gli scontri tra le due parti del conflitto. Inoltre, sempre Axios riporta che un funzionario americano avrebbe informato Hamas – tramite Egitto e Qatar, d’accordo con la decisione – che tutti gli uomini armati che si trovavano nell’area a est della “linea gialla” avrebbero dovuto abbandonarla entro 24 ore.

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