Gli ostaggi israeliani liberati dopo il via libera alla prima fase dell’accordo di pace tra Israele e Hamas sono atterrati a bordo di un elicottero sul tetto dell’ospedale Ichilov di Tel Aviv.
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Guerra Israele – Hamas, liberati i primi ostaggi israeliani
Gli ultimi 20 ostaggi israeliani ancora in vita sono stati rilasciati da Hamas – prima alla Croce Rossa e poi all’Idf – in due gruppi separati: prima sette, poi altri 13, come previsto dall’accordo promosso dagli Usa tra Israele e Hamas. Nelle stesse ore sono stati rilasciati circa 2000 prigionieri palestinesi. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incontrato alla Knesset i familiari di alcuni degli ostaggi prima del suo intervento.
Quattro corpi verranno presto restituiti
Secondo le ultime informazioni riportate dai media israeliani, Hamas ha confermato che oggi restituirà i corpi solo di quattro ostaggi morti. Si tratta di Guy Illouz, Yossi Sharabi, Bipin Joshi e Daniel Perez. C’è già chi – a poche ore dall’entrata in vigore della prima fase dell’accordo di pace – denuncia già una violazione. L’Hostages and Missing Families Forum, infatti, ha accolto la notizia con profondo sdegno: “Le famiglie degli ostaggi sono rimaste scioccate e costernate nell’apprendere che oggi verranno restituiti solo quattro corpi di ostaggi deceduti, sui 28 detenuti da Hamas – si legge in una nota – Ciò rappresenta una palese violazione dell’accordo da parte di Hamas. Ci aspettiamo che il governo israeliano e i mediatori adottino misure immediate per porre rimedio a questa grave ingiustizia”.
Il discorso di Trump
Donald Trump è arrivato a Israele per accogliere gli ostaggi liberati e per tenere un discorso alla Knesset. A dare il benvenuto al presidente statunitense a bordo dell’Air Force One prima dell’atterraggio all’aeroporto Ben Gurion una scritta: “Thank you“, grazie, adornata con le bandiera di Israele e abbinata all’illustrazione del profilo del tycoon.
“Oggi è l’alba storica per un nuovo Medio Oriente“, ha esordito Trump alla Knesset, manifestando la “profonda gioia, crescente speranza e rinnovata fede” che gli eventi odierni stanno suscitando in Israele e in tutto il mondo. Il presidente è stato accolto da un lungo applauso e da una standing ovation, ma non sono mancate le contestazioni: due deputati della sinistra israeliana – il politico arabo-israeliano Ayman Odeh e Ofer Cassif – avrebbero mostrato, in segno di protesta, un cartello con la scritta “genocidio” durante il discorso e per questo sarebbero stati allontanati dalla sala.
Proseguendo il suo discorso, il presidente degli USA ha commentato: “Israele ha vinto tutto quello che poteva vincere con la forza delle armi. Ora è il momento di tradurre queste vittorie contro il terrorismo sul campo di battaglia nel premio più alto della pace e prosperità per l’intero Medio Oriente”, sottolineando che l’obiettivo primario rimane che Hamas deponga le armi e che Gaza venga definitivamente smilitarizzata. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha voluto ringraziare Trump “per aver mediato gli storici accordi di Abramo” e “per essersi ritirato dal disastroso accordo nucleare dell’Iran”, due azioni fondamentali nel percorso che lo hanno portato a “mantenere la promessa di riportare a casa tutti gli ostaggi”.
A bordo dell’aereo, senza esitazione, Trump si è riferito alla liberazione degli ostaggi e all’accordo Israele – Hamas come il suo “più grande successo“. E ha aggiunto con un tocco di ironia: “Potrei essere diretto in Paradiso proprio adesso, mentre voliamo sull’Air Force One”.
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