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La guerra in Ucraina costerà ai siciliani 437 euro a famiglia

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La guerra in Ucraina costerà ai siciliani 437 euro a famiglia

Marco Carlino  |
sabato 28 Maggio 2022

È quanto emerge da una ricerca condotta dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre

Secondo quanto emerge da una ricerca curata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, ad oggi, gli effetti della guerra in Ucraina produrranno in Sicilia per l’anno in corso una riduzione del Pil di 876 milioni reali che corrisponde a una perdita di potere d’acquisto medio per ciascuna famiglia siciliana pari a 437 euro, il dato più basso a livello regionale. A livello territoriale, infatti, le famiglie più penalizzate saranno quelle residenti in Trentino Alto Adige (-1.685 euro), nella Valle d’Aosta (-1.473 euro) e nel Lazio (-1.279 euro).

In Italia perdita di potere di acquisto di 929 euro

Dal confronto tra le ultime previsioni di crescita del Pil realizzate prima dell’avvio del conflitto (gennaio di quest’anno) con le successive realizzate dopo l’invasione russa (aprile scorso), emerge, spiega l’associazione, che la diminuzione della ricchezza prodotta nel nostro Paese sarà dell’1,4 per cento. In termini assoluti il deterioramento della situazione economica generale provocherà una riduzione in termini reali del Pil pari a 24 miliardi di euro che, rapportati ai 25 milioni di famiglie presenti in Italia, si traduce in una perdita di potere d’acquisto per ciascun nucleo di 929 euro.

Queste stime, sottolinea la Cgia, sono parziali e suscettibili di cambiamenti; la situazione che abbiamo vissuto in questi primi tre mesi di conflitto, infatti, potrebbe mutare radicalmente. Nella malaugurata ipotesi che, ad esempio, la situazione militare subisse una decisa escalation, è evidente che queste previsioni andrebbero riviste completamente. Le stime in capo alle famiglie sono il risultato del deterioramento del quadro economico mondiale dovuto al conflitto russo-ucraino che nel nostro Paese ha provocato un forte rincaro delle bollette di luce e gas, le difficoltà del commercio internazionale da e verso alcuni paesi, l’impennata dell’inflazione e la difficoltà di reperire molte materie prime. Questa situazione provocherà una perdita di potere d’acquisto soprattutto alle famiglie del Centro ( -1.147) nel Nordest (-1.098) e meno al Sud (-650).

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