Iniziano oggi i colloqui per cercare di fermare il conflitto in Ucraina. Il vertice è previsto in Bielorussia, nel frattempo Kiev è ancora vittima di esplosioni
La piattaforma per i negoziati tra Russia e Ucraina in Bielorussia è stata preparata ed è pronta, ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri bielorusso, Anatoly Glaz, citato dall’agenzia statale Belta. “La piattaforma per i negoziati tra Russia e Ucraina in Bielorussia è stata preparata, è previsto l’arrivo delle delegazioni”, ha affermato Glaz. La parte bielorussa è pronta ad organizzare il processo di pace in qualsiasi momento, ha affermato il diplomatico, aggiungendo che i negoziati inizieranno non appena tutte le delegazioni arriveranno sul luogo dell’incontro. La delegazione ucraina si trova già in territorio bielorusso, “all’ingresso del luogo dei colloqui”, scrive il canale news bielorusso Nexta. Un lungo tavolo e una fila di sedie vuote. Su un lato della stanza le bandiere di Russia e Ucraina, con al centro il vessillo della Bielorussia, Paese ospitante. Il ministero degli Esteri di Minsk ha pubblicato una foto della stanza in cui avranno luogo i primi colloqui. Per ragioni di sicurezza, il ministero non ha fornito altri dettagli, soprattutto sul luogo esatto del negoziato, che comunque dovrebbe essere sulla riva del fiume Pripyat. L’inizio dei negoziati tra la Russia e l’Ucraina in Bielorussia è previsto per le 10 ora italiana. Lo ha riferito un responsabile della delegazione russa indicando nelle 9, ora di Greenwich, il previsto avvio dei colloqui.
Minsk entra in guerra?
La Bielorussia si starebbe preparando all’invio di soldati in Ucraina che andrebbero a unirsi agli alleati russi. Il dispiegamento potrebbe iniziare già oggi, secondo le dichiarazioni di un funzionario dell’Amministrazione Usa riportate nelle ultime ore dal Washington Post. “E’ molto chiaro che Minsk ora è un’estensione del Cremlino”, ha detto. The Kyiv Independent ha scritto nelle scorse ore di più fonti che parlano di una decisione già presa.
La resistenza della capitale
“Non rinunceremo alla capitale, l’Ucraina sta già vincendo”: è quanto ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov in risposta al tentativo della Russia di irrompere nella capitale ucraina durante la notte. Reznikov ha affermato che finora sono state “96 ore di resistenza” e “4 giorni di dedizione, coraggio e fede” per il popolo ucraino, giurando che il suo Paese vincerà la guerra.
In una dichiarazione rilasciata nella tarda serata di ieri, pubblicata sul sito web del ministero della Difesa ucraino, Reznikov ha affermato: “Il nemico che è venuto nella nostra terra andrà in una direzione nota. Pertanto, consigliamo agli occupanti di tornare a casa. Non è troppo tardi”. “È inutile intimidire gli ucraini. Non sarà possibile superare i nostri difensori”, ha aggiunto.
Esplosioni sono state segnalate alle prime ore di oggi nella capitale ucraina Kiev e a Kharkiv, seconda città dell’Ucraina, al quinto giorno dall’invasione russa. Lo ha riportato su Telegram il servizio statale ucraino per le comunicazioni, come riporta il Guardian. A Chernihiv un missile avrebbe colpito un edificio residenziale nel centro della città.
“L’aeronautica russa ha ottenuto la supremazia aerea su tutto il territorio dell’Ucraina”. Lo ha rivendicato il portavoce del ministero russo della Difesa, Igor Konashenkov. “Tutti i civili della città” di Kiev “possono lasciare liberamente la capitale ucraina usando l’autostrada Kiev-Vasylkiv”, ha dichiarato, accusando le autorità ucraine di usare i civili come scudi umani.
Crolla il rublo
Apertura dei mercati in forte ribasso: il rublo è crollato di quasi il 30%, ai minimi storici, contro il dollaro americano. È il primo giorno dopo che le nazioni occidentali hanno annunciato sanzioni economiche contro la Russia per la sua invasione dell’Ucraina. Il rublo è sceso fino a 119 per dollaro, ed era in calo del 28,77% a 118 dal suo prezzo di chiusura 83,64 venerdì.
La Banca Centrale Europea ha riferito che la filiale europea della russa Sberbank, una delle più grandi banche del paese, è “in bancarotta o probabile bancarotta” a causa di “significativi” ritiri di depositi avvenuti in seguito al conflitto ucraino e alle sanzioni imposte dai paesi occidentali alla Russia. Sberbank Europe AG, domiciliata in Austria, e le sue filiali in Croazia e Slovenia hanno “sperimentato significativi deflussi di depositi a causa dell’impatto delle tensioni geopolitiche sulla loro reputazione”, ha detto il supervisore bancario della BCE in un comunicato, aggiungendo che “in futuro la banca potrebbe non essere in grado di pagare i suoi debiti o altre passività in scadenza”.
Attacco hacker
Facebook ha annunciato che un gruppo di hacker ha utilizzato la sua piattaforma per prendere di mira uno sparuto gruppo di personaggi pubblici in Ucraina, inclusi importanti funzionari militari, politici e un giornalista, mentre è in corso l’offensiva militare russa nel Paese.
Facebook ha precisato di avere rimosso nelle ultime 48 ore una rete di circa 40 account falsi, gruppi e pagine sulla sua piattaforma e su Instagram che operavano dalla Russia e dall’Ucraina e che avevano preso di mira persone in Ucraina: la decisione è stata presa per la violazione delle sue regole di comportamento, riferisce l’agenzia Reuters.
Anche un portavoce di Twitter ha affermato che la società ha sospeso più di una dozzina di account e bloccato la condivisione di diversi collegamenti per aver violato le regole contro la manipolazione della piattaforma e lo spam.