A lanciare l’allarme l’Unione nazionale consumatori, in uno studio che incrocia dati Istat e Aci. Nel 2019 solo lo 0,2% dei verbali ha riguardato chi era al volante sotto effetto di alcol
ROMA – Mano troppo morbida delle Forze dell’ordine con chi si mette alla guida ed è in stato di ebbrezza o sotto effetto degli stupefacenti? È il timore dell’Unc, l’Unione nazionale dei consumatori, che ha elaborato i dati dell’Istat e dell’Aci sui comportamenti errati alla guida che sono causa di incidenti stradali, mettendoli a confronto con le multe comminate da polizia municipale, polizia stradale e carabinieri. Dal confronto emerge che servono più pattuglie delle Forze dell’ordine in strada e più controlli per le violazioni al Codice della strada (Cds) più gravi, che determinano più incidenti.
“Le multe per le infrazioni più pericolose sono troppo poche – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori -. Le sanzioni comminate nel 2019 dalle forze dell’ordine per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (art. 187 Cds) sono solo lo 0,03%, quelle per guida in stato di ebbrezza alcolica (art. 186 Cds) sono lo 0,21%, nonostante, secondo Istat ed Aci, l’8,7% degli incidenti con lesioni rilevati da Carabinieri e Polizia Stradale sia correlato all’alcol ed il 3,4% alla droga”.
Secondo l’elaborazione dell’Unc le multe per il mancato rispetto della precedenza, contemplate all’articolo 145 del Codice della strada, che produce il 13% degli incidenti totali sono pari ad appena lo 0,18%; quelle invece per il mancato rispetto della distanza di sicurezza, che riguardano l’articolo 149 sempre del Codice della strada, che determina il 9% degli incidenti sono addirittura lo 0,07%. A fare il pieno, invece, sono le multe che non determinano, salvo rarissime eccezioni, incidenti, come quelle per divieto di sosta (articoli 157 e 158 Cds) pari al 17,64% (20,3% per i vigili), e per le violazioni all’accesso delle zone a traffico limitato (articolo 7 Cds) pari al 50,48% (58,57% per i vigili), per un totale pari al 68,12% (78,87% per la polizia locale).
“Servono più pattuglie in strada, più controlli per le infrazioni realmente pericolose e meno ausiliari della sosta – aggiunge Dona – che non possono multare chi crea veri pericoli per la circolazione e mette a rischio l’incolumità delle persone. Troppo facile fare cassa multando chi non posteggia correttamente, dato che non ci sono abbastanza posti auto nelle nostre città, peraltro per colpa dei Comuni stessi, che, in violazione dell’articolo 7, comma 7, del Codice della strada, non destinano i proventi dei parcheggi all’installazione e costruzioni di nuovi parcheggi. Che fine hanno fatto i controlli serali per la guida in stato di ebrezza?”.
Secondo lo studio, sono poche anche le multe date per i sorpassi pericolosi (art. 148 Cds), lo 0,17%, per l’uso del cellulare (art. 173 Cds), lo 0,8% (0,39% per i vigili), per l’uso del casco (0,32%).
“Va meglio per il superamento dei limiti di velocità, il 12,46% delle multe – aggiunge sempre il presidente nazionale dell’Unc -. Questo grazie al fatto che le postazioni da remoto, gli autovelox fissi, sostituiscono la mancanza di pattuglie in strada. Ma multare dopo 90 giorni chi non ha rispettato i limiti di velocità non è come bloccarlo mentre sta andando troppo forte e sta mettendo in pericolo la vita di altre persone”.
Per quanto concerne la guida in stato di ebrezza o sotto influenza di droghe, per l’Istat il dato è sottostimato, visto che spesso le informazioni sanitarie giungono in ritardo rispetto alla tempistica della rilevazione (30 giorni dopo l’evento). Utilizzando, però, fonti alternative, sempre secondo Aci ed Istat, l’8,7% degli incidenti con lesioni rilevati nel 2019 da carabinieri e polizia stradale è correlato ad alcol ed il 3,4% alla droga, mentre rispetto ai dati della polizia municipale sono il 3% per alcol e lo 0,6% per droga.