Guide di media montagna, la Regione annulla tutto - QdS

Guide di media montagna, la Regione annulla tutto

Michele Giuliano

Guide di media montagna, la Regione annulla tutto

giovedì 23 Maggio 2019

Ritirati in autotutela i decreti che avrebbero portato alla selezione di queste figure professionali. Emerso un contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale. Nuovo vuoto normativo da colmare al più presto

PALERMO – Per le guide di alta montagna in Sicilia è sempre tutto fermo. Anzi, si va indietro. I decreti per l’abilitazione alla professione sono stati ritirati in autotutela, in quanto in contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dei commi 5 e 7 dell’articolo 22 della legge 2 gennaio 1989, numero 6, che disciplinavano le modalità di conseguimento dell’abilitazione.

Di conseguenza, il D.A. n.9 del 19 maggio 2016 viene a perdere la base normativa che disciplina il conseguimento dell’abilitazione tecnica, propedeutica all’iscrizione nell’elenco speciale delle guide di media montagna. Pertanto, è annullato, per invalidità derivata, il consequenziale D.A. n. 6/Gab del 28 marzo 2017, con il quale è stato approvato l’avviso pubblico per l’iscrizione all’elenco speciale delle guide di media montagna della Regione Siciliana.

Tutto questo giro per giungere alla conclusione per cui, dopo anni, la categoria delle guide di media montagna si ritrova ancora una volta con un vuoto normativo e non sarà ancora possibile regolarizzare l’attività, a discapito di chi vuole svolgerla rispettando la legge, favorendo i furbetti che vanno avanti a prescindere da ciò che sarebbe necessario fare per essere in ordine con la documentazione necessaria.

La scelta di ritirare l’avviso era già stata ventilata mesi fa, in seguito ad un’interrogazione presentata dal parlamentare Anthony Barbagallo: “Nel caso delle guide di media montagna – aveva evidenziato il deputato regionale del Pd – il governo ha addirittura dichiarato di volere ritirare il bando grazie al quale avrebbero potuto iniziare l’attività 194 operatori. È un quadro sconfortante, il governo dovrebbe puntare moltissimo sul Turismo, invece va nella direzione opposta”. E le incongruenze del bando erano già state rilevate nel 2017 dall’Aigae, l’associazione italiana Guide ambientali escursionistiche: secondo l’ente, il bando non fece altro che ingarbugliare ancor più la situazione, piuttosto che semplificarla. Nel tempo sono state consegnate dalla stessa associazione direttamente all’assessorato al Turismo delle memorie scritte in cui si rappresentava lo stato di fatto sia dal punto di vista normativo nazionale che regionale siciliano che in altre Regioni.

Sono stati evidenziate anche le differenze e le eventuali interferenze tra le varie figure professionali già operanti nel settore ma nessuno dei suggerimenti ha trovato riscontro con la pubblicazione del bando. Una occasione persa, vista anche la competenza dell’associazione, che opera proprio nella categoria dei professionisti specializzati nell’accompagnamento in sicurezza di persone singole, o gruppi, nella visita di ambienti naturali, al fine di illustrarne gli elementi naturalistici, le caratteristiche, il legame con la storia e le tradizioni culturali, le attrattive paesaggistiche.

Un settore considerato “di nicchia”, con una preparazione specifica: la guida turistica di “media montagna” è infatti una figura professionale abilitata a condurre singoli o gruppi su terreni escursionistici senza limiti altitudinali (come sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale numero 459 del 14 dicembre 2005), per la quale sono esclusi i terreni dove sia necessario l’impiego, per la progressione e la sicurezza, di attrezzature alpinistiche quali corde, imbraghi, ramponi, piccozze o strumenti di autoassicurazione (rinvii, connettori etc.), e comunque tutti i terreni in cui sia necessario impiegare tecniche alpinistiche (Legge n. 6 del 2 gennaio 1989).

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