Hiv, 130 pazienti in cura a Caltanissetta, ecco perché non sono contagiosi - QdS

Hiv, 130 pazienti in cura a Caltanissetta, ecco perché non sono contagiosi

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Hiv, 130 pazienti in cura a Caltanissetta, ecco perché non sono contagiosi

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giovedì 02 Dicembre 2021

Se i pazienti con l'Hiv assumono i farmaci adeguati, non possono contagiare. Ecco le cure disponibili che sfatano i falsi miti.

“Sono 130 i pazienti con Hiv in trattamento all’Asp di Caltanissetta, provenienti anche dal territorio di Agrigento, gran parte dei quali sono virosoppressi, cioè la carica virale è azzerata. Nessuno di loro ha Aids conclamato.

Perché i pazienti con l’Hiv in cura non sono contagiosi

I pazienti virosoppressi non sono contagiosi e, grazie ai farmaci utilizzati, la loro qualità e aspettativa di vita è uguale a quella di un normale cittadino”. A fornire il dato è l’infettivologa dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, Maurizia Lomonaco, al termine della Giornata mondiale della lotta contro l’Aids che ha visto a Caltanissetta Asp e istituzioni impegnate in una campagna di sensibilizzazione nei confronti degli studenti delle quinte classi delle scuole superiori. “La fascia di età prevalente dei pazienti con Hiv – spiega la dottoressa Lomonaco – è quella dei cinquantenni. Alcuni di loro fanno terapia anche da più di 30 anni. Per lo più appartengono a fascia sociale media. Seguiamo anche diversi pazienti extracomunitari”. Diversi studenti ieri si sono sottoposti allo screening gratuito per Hiv grazie all’iniziativa dell’Asp di Caltanissetta promossa dall’Assessorato alla Salute e organizzata in provincia dal direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive Giovanni Mazzola.

“La giornata mondiale dell’Aids, che ricorre il primo dicembre di ogni anno – ha detto il primario Giovanni Mazzola – rappresenta la memoria di una pandemia che ha stroncato milioni di giovani vite, ma rappresenta anche il momento di non abbassare la guardia su una malattia causata da un virus non ancora sconfitto. L’Hiv è un’infezione che si trasmette prevalentemente per via sessuale ma anche attraverso le siringhe infette, e tatuaggi effettuati in assenza di sterilità, per cui l’educazione alla salute e l’attenzione ai comportamenti vanno sempre ricordati, soprattutto ai giovani e giovanissimi che per loro fortuna non hanno vissuto i tempi più tragici. Oggi contro l’Hiv esistono cure efficaci ma non definitive e non esiste ancora un vaccino eradicante per cui la prevenzione rimane l’unica arma a disposizione per contenere i contagi di questa insidiosa malattia”. (ANSA)

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