Prima i 3 bambini evacuati per emergenze mediche, poi l'ennesimo appello per trovare un porto sicuro a 398 persone soccorse nel Mediterraneo e ora a bordo della Humanity 1.
“Sono passate quasi due settimane dal primo soccorso e 6 dall’ultimo. Le leggi del diritto marittimo obbligano i centri di controllo ad assegnare immediatamente le persone soccorse in un luogo sicuro. Abbiamo già fatto 18 richieste senza successo”. Questo è il tweet attraverso il quale Sos Humanity International lancia l’ennesimo appello alle autorità internazionali per trovare un porto sicuro alle 398 persone a bordo di Humanity 1.
Ieri un altro appello dopo l’evacuazione di 3 bambini, sofferenti per gli stenti durante il viaggio attraverso il Mediterraneo.
Humanity 1, l’appello disperato alla ricerca di un porto sicuro
“Non c’è ancora un porto sicuro per le 398 persone soccorse a bordo della Humanity 1. Le scorte si stanno esaurendo, anche i membri dell’equipaggio si stanno ammalando e il maltempo si sta avvicinando. Siamo preoccupati soprattutto per i 55 bambini sotto i 13 anni e i 110 minori non accompagnati a bordo”.
Ad accompagnare il post su Twitter c’è una foto, che testimonia le tristi condizioni delle persone a bordo.
2/2 Almost two weeks have passed since the first rescue and six days since the last. Maritime law obliges coordination centres to immediately assign rescued people to a place of safety. We have already made 18 requests – without success!
📷: Arez Ghaderi / SOS Humanity
— SOS Humanity (international) (@soshumanity_en) September 19, 2022
Foto di Arez Ghaderi / SOS Humanity