L’assessore alla Protezione civile, Minutoli: “Per troppo tempo sono stati usati come discariche”. Gli effetti dell’ultimo intenso temporale sul San Michele hanno creato molte apprensioni
MESSINA – Torrenti che fanno paura. Gli effetti dell’ultimo intenso temporale sul San Michele hanno allarmato gli abitanti della zona, che si sono ancora una volta ritrovati isolati, senza vie di fuga e con il corso d’acqua ingrossato che trascinava di tutto, anche le auto.
Da Palazzo Zanca, però, assicurano che la manutenzione era già stata fatta qualche mese fa. “Il torrente – ha detto l’assessore alla Protezione civile, Massimiliano Minutoli – è stato pulito ad agosto e la risposta idraulica è stata perfetta. Se i cittadini non avessero messo le auto all’interno del torrente e ai margini, deviando il flusso idrico sulla strada principale, non avremmo avuto alcun allarme”.
L’assessore ha poi aggiunto che “il problema sul San Michele comunque esiste. Ci sono dei varchi aperti, degli attraversamenti, perché qualcuno ha autorizzato a costruire al di la del torrente non tenendo conto delle vie di fuga e delle vie d’accesso. Il sindaco ha convocato un tavolo tecnico per acquisire pareri su possibili soluzioni al fine di mettere in sicurezza gli attraversamenti, inoltre è in arrivo un’ordinanza sulla tipologia d’interventi che dovranno essere effettuati. Li c’è un progetto di 7 milioni e 300 mila euro per interventi strutturali che dovrà essere finanziato, fino ad allora il sindaco vuole adottare dei provvedimenti per assicurare delle vie di fuga e di accesso con attraversamenti pedonali che consentano ai cittadini di potere arrivare alle proprie abitazioni. Non possiamo non tenere conto che ci sono delle famiglie che vivono in quella zona e vanno comunque tutelate”.
Anche sugli altri torrenti, ce ne sono 72 nel territorio comunale, sono previsti interventi a breve e a più lunga scadenza. “Abbiamo avviato un monitoraggio complessivo ad agosto – ha spiegato Minutoli – intanto ne abbiamo puliti alcuni e in questi giorni siamo intervenuti su quelli di Giampilieri e di Briga. Abbiamo espletato una gara d’appalto di 750 mila euro presi da fondi comunali, che ci consentirà di intervenire in casi di emergenza con interventi di manutenzione dei nodi idraulici che partiranno dal 20 ottobre in poi. Inizieremo dai torrenti più critici per garantire sicurezza del deflusso delle acque e la ditta sarà sempre pronta, in caso di emergenza, per il ripristino immediato di criticità improvvise”.
Intanto, nei giorni scorsi, sono arrivate notizie rassicuranti su alcuni finanziamenti importanti: sono stati infatti sbloccati 7 milioni e 600 mila euro per opere di manutenzione straordinaria degli alvei dei 72 torrenti della città. Durante la conferenza dei servizi a Palermo, presso l’Autorità di bacino della Regione, si è superato lo scoglio della congruità di spesa dei Fondi di Agenda urbana. “Sarà possibile – ha dichiarato il sindaco Cateno De Luca – avviare la procedura di approvazione dei progetti e appaltare le opere usufruendo delle sburocratizzazioni previste dall’Autorizzazione idraulica unica che permette di velocizzare l’iter. I lavori riguarderanno quattro appalti che comprenderanno i torrenti, per i nodi idraulici critici, da Ponte Gallo a Giampilieri”.
L’avvio di queste opere è previsto per maggio 2020. Nel frattempo si lavora per garantire la sicurezza anche con il prelievo di detriti trascinati a valle dall’acqua, operazione non semplice perché non è sempre possibile riportare i detriti alla foce. “Il problema per i nostri torrenti – ha spiegato l’assessore – è che per lungo tempo sono stati usati come discariche abusive e il materiale alluvionale è inquinato, quindi per procedere al prelievo bisogna fare le caratterizzazioni e portarlo eventualmente in discarica, con notevoli costi aggiuntivi e tempi di intervento che si allungano”.
È il problema del torrente Altolia, con gli abitanti del villaggio che si sentono in pericolo e denunciano da tempo una situazione che potrebbe aggravarsi. Chiedono che sia rimosso il cumulo di terra che fa da sbarramento, ma la risposta finora è stata che si attendono i finanziamenti. Con le risorse comunali e quelle sbloccate a Palermo, si potrà finalmente intervenire.