I vantaggi e i limiti di una scuola senza più carta - QdS

I vantaggi e i limiti di una scuola senza più carta

redazione

I vantaggi e i limiti di una scuola senza più carta

martedì 31 Gennaio 2023

Secondo i dati statistici gli italiani consumano 200 kg di carta pro capite all’anno, l’equivalente di 80 risme di fogli A4, cioè due alberi all’anno

I consumi di carta di uno studente possono variare a seconda delle esigenze specifiche della scuola e delle materie. In media, possiamo utilizzare diverse decine di fogli di carta al giorno per prendere appunti, fare compiti e stampare documenti. Ciò può comportare un consumo di centinaia di fogli di carta ogni mese e migliaia di fogli ogni anno. Secondo i dati statistici gli italiani consumano 200 kg di carta pro capite all’anno, l’equivalente di 80 risme di fogli A4, cioè due alberi all’anno!

Ma riflettiamo sia sui vantaggi che sugli svantaggi della scuola paperless per poter valutare la sua validità. Fra i vantaggi si possono individuare: il risparmio di denaro; la maggiore efficienza: nella condivisione di informazioni; un ambiente più pulito perché ci sono meno rifiuti da gestire e smaltire; la migliore comunicazione e collaborazione tra studenti e insegnanti; l’accesso più facile alle informazioni per gli studenti con disabilità; la preparazione per il mondo lavorativo dove l’uso di tecnologie digitali e la gestione di documenti elettronici sono all’ordine del giorno.

Valutiamo anche gli svantaggi dell’istruzione paperless: l’adozione di tecnologie digitali può comportare costi iniziali per l’acquisto di hardware e software, nonché per la formazione degli insegnanti e degli studenti; la dipendenza dalla disponibilità di tecnologie appropriate e affidabili che può essere compromessa in caso di problemi tecnici o di accesso limitato a internet; le possibili disuguaglianze nell’accesso in quanto non tutti gli studenti hanno le stesse possibilità; l’uso eccessivo di tecnologie digitali può distrarci dall’apprendimento e dalla concentrazione; la perdita di abilità tradizionali come la scrittura a mano e la lettura di testo stampato e infine problemi di sicurezza dei dati personali degli studenti e del personale scolastico.

Noi ragazzi siamo stati “costretti” a sperimentare una scuola paperless durante gli anni del Covid-19 e ci stiamo accorgendo che molte cose sono cambiate. Fino a pochi anni fa il libro cartaceo era indispensabile e dovevamo portare una quantità esagerata di libri. Adesso usiamo più spesso tablet ed ebook sia a scuola che a casa. Con la didattica digitale abbiamo velocemente imparato un nuovo modo di fare scuola. Le piattaforme di didattica digitale che ormai utilizziamo routinariamente sono utili strumenti online in cui possiamo trovare risorse per il ripasso, l’approfondimento e lo studio dei temi trattati a scuola, nell’ambito delle varie discipline scolastiche.

Anche se all’inizio non eravamo abituati a questo metodo di insegnamento perché rappresentava un drastico cambiamento nella nostra routine, ora è diventato la norma. Si tratta di un cambiamento nel modo di vedere lo studio e la formazione, in cui il ruolo di noi studenti diventa sempre più attivo e partecipativo.

Inoltre, adesso nel nostro istituto si consumano 10 risme di carta rispetto alle 15 degli anni precedenti. Dobbiamo ricordarci che la carta per arrivare sulle nostre scrivanie e poi puntualmente nei cestini, ha bisogno dell’acqua. Per produrre una tonnellata di carta bianca servono 440mila litri di acqua. Sprecare meno carta significa, automaticamente, non sprecare alberi e acqua.

In definitiva, siamo pronti per una scuola paperless? In generale, utilizzare meno carta a scuola può essere vantaggioso sia dal punto di vista economico che ambientale e può anche migliorare l’efficienza e la qualità dell’istruzione. Limitare il consumo di carta è davvero un gesto semplice, anche grazie ai nostri piccoli gesti quotidiani come stampare il meno possibile e fare la raccolta differenziata.

Tuttavia, ci sono anche alcune sfide da affrontare, tra cui la necessità di accesso a tecnologie appropriate e la formazione degli insegnanti per utilizzare questi strumenti.

Gli alunni della Classe III A
Istituto tecnico di biotecnologie ambientali “Rita Levi Montalcini”
Gagliano Castelferrato (EN)

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