Il comparto marmifero trapanese prova a ripartire - QdS

Il comparto marmifero trapanese prova a ripartire

Pietro Vultaggio

Il comparto marmifero trapanese prova a ripartire

mercoledì 29 Aprile 2020

Il primo cittadino di Custonaci, “città del marmo”: “Settore torni ad essere volano di sviluppo”. Duro colpo per l’attività estrattiva in provincia che risente della perdite di commesse

CUSTONACI (TP) – La crisi economica, proprio come un virus, sta contaminando tanti settori produttivi e così anche il comparto marmifero. Custonaci, denominata ‘città del marmo’ per eccellenza, ha subito un duro colpo. Ma adesso sembra prospettarsi una via d’uscita. Infatti, dal giorno 27 aprile le cave di marmo e le segherie hanno riaperto i battenti, previa comunicazione in Prefettura e nel rispetto delle misure di sicurezza per il contenimento del Coronavirus.
A consentire la ripresa delle attività del comparto marmifero è una circolare ministeriale che stabilisce la riapertura dei settori produttivi che esportano all’estero.

“Agli imprenditori e a tutti i lavoratori del comparto – commenta il sindaco di Custonaci, Giuseppe Morfino – auguro una buona ripresa delle attività, con l’auspicio che il settore possa superare la crisi economica che lo attraversa e tornare a essere volano di sviluppo economico per Custonaci e per l’intero territorio trapanese”.

Dal prossimo 4 maggio le attività potranno, invece, riprendere senza il vincolo della comunicazione al Prefetto, ma sempre nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid-19 stabilite dal Governo. Il certificato per comunicare al Prefetto la riapertura delle cave e delle segherie è scaricabile sul sito istituzionale della Prefettura.

Solo qualche giorno fa, il sindaco di Custonaci Giuseppe Morfino e l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Michele Riccobene erano intervenuti con una lettera, inviata poi al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e all’assessore regionale delle Attività produttive Girolamo Turano, per difendere il settore.

“Consentire la riapertura immediata delle attività produttive legate al settore del marmo, adottando i protocolli di sicurezza stabiliti dal Governo per garantire la salvaguardia della salute e la sicurezza sul lavoro. Prevedere, inoltre, un fondo regionale che consenta il riavvio delle attività estrattive, mediante la concessione di contributi straordinari a fondo perduto da erogare alle imprese operanti nel settore marmifero”, questo il testo della lettera che ha subito trovato riscontro immediato sulla riapertura.

L’attività estrattiva di Custonaci rappresenta un primato, in ambito nazionale, dopo Verona e Carrara. Queste settimane di chiusura hanno già comportato perdite di commesse e di clientela, difficilmente recuperabili. Adesso la ripartenza, ma a questo punto bisogna chiedersi se l’economia riceverà delle risposte o l’incertezza continuerà a persistere, vista la scarsa circolazione di denaro e, di conseguenza, di investitori e compratori.

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