Coronavirus, il Dpcm del 25 ottobre non ferma gli Home restaurant - QdS

Coronavirus, il Dpcm del 25 ottobre non ferma gli Home restaurant

redazione

Coronavirus, il Dpcm del 25 ottobre non ferma gli Home restaurant

mercoledì 28 Ottobre 2020

Gaetano Campolo, ceo e founder della piattaforma leader nella ristorazione “casalinga”, tranquillizza l’intero settore. Nel decreto del presidente del Consiglio si precisa che “non è consigliabile”, quindi non vietato, invitare ospiti in casa per pranzi, cene, corsi di cucina amatoriali, ecc.

ROMA – Viste le numerose richieste giunte ad Home Restaurant Hotel durante via social, mail e segreteria, Gaetano Campolo Ceo e Founder della piattaforma leader in materia di Home Restaurant ci tiene a tranquillizzare l’intero settore e a fare delle precisazioni sugli effetti dell’ultimo Dpcm.

“Il Dpcm firmato il 25 ottobre ed in vigore dal giorno successivo, salva il Social Eating, attività allo stato attuale del tutto privata in Italia, nella misura in cui si precisa che non è Consigliabile, quindi non Vietato, invitare ospiti in casa per pranzi, cene, corsi di cucina amatoriali etc.”

Pertanto il servizio resta operativo, chiosa Campolo ed aggiunge: “Durante il primo lockdown la nostra associazione ha implementato il servizio Cucina e Consegna, acquisendo il dominio cucinaeconsegna.it ed integrandolo in www.homerestauranthotel.it garantendo ai nostri Homers continuità nella loro attività privata.”

Ogni Home Restaurant iscritto alla piattaforma deve rispettare le regole in materia: il Parere del Ministero dell’Interno del 1 Febbraio 2019 che al momento regola il settore in assenza di legge prevede che ogni attività di home food che svolge home restaurant vada segnalata presso la Questura di appartenenza (documenti che provvede a presentare Home Restaurant Hotel per i suoi associati), essere attivo in modo occasionale, quindi per non più di 3 giorni a settimana (essendo attività occasionali non è necessaria la SCIA con conseguente ottenimento della licenza di somministrazione alimenti e bevande considerando la mancanza di una legge e di un codice Ateco di riferimento, come confermato anche dalla recente sentenza del Giudice di pace di Montopoli) ed infine utilizzare la cucina di casa.
Ad oggi vantiamo oltre 200 homers in più di 50 città italiane disponibili ed attivi e visto il momento buio della storia risultano essere una grande risposta sociale ed occupazionale.”

Gaetano Campolo prosegue invitando il Governo ad essere giudizioso, in quanto gli Home Restaurant risultano essere una seria risposta alle esigenze degli italiani nel periodo del Covid in quanto è preferibile incentivare le cene in Home Restaurant in quando con questa nuova forma di servizio enogastronomico non si creano affollamenti e tutti gli ospiti possono essere accolti solo su prenotazione.

Per concludere, Campolo consiglia a tutti gli Homers di rispettare tutte le norme di protezione in materia di Covid19 raccomandate per i privati e, in mancanza di ulteriori linee guida governative, in caso di eventi in Home Restaurant consiglia di considerare un ospite ogni 15mq calpestabili per assicurare un distanziamento idoneo.

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