Nina Moric racconta il suo dramma: "Mi hanno asportato un seno"

Il dramma di Nina Moric: “Mi hanno asportato un seno e una protesi, sono sola”

Daniele D'Alessandro

Il dramma di Nina Moric: “Mi hanno asportato un seno e una protesi, sono sola”

Redazione  |
giovedì 03 Agosto 2023

Nina Moric ha raccontato il suo calvario in un'intervista al settimanale Oggi; tutto è nato da una brutta infezione

E’ un periodo complicato quello che Nina Moric sta vivendo da da diversi mesi.

La modella croata ha raccontato il suo calvario in un’intervista al settimanale Oggi. Tutto è nato da un’infenzione al seno: “Mi hanno asportato un seno e le protesi, ora sono un’amazzone” ha detto. Ha anche rivelato di aver ricevuto la visita di un solo amico durante la degenza in ospedale: nemmeno il figlio Carlos Maria Corona è andato a trovarla.

Il racconto di Nina Moric: “Il mio seno mi dava dolori atroci: mi hanno abbandonata tutti”

“A maggio ho avuto un problema al seno. Un’infezione che è finita in sepsi. Sono stata attaccata da un batterio, è spuntato come un nodulo che poi ha cominciato a espandersi” ha raccontato Nina Moric. “Sono andata in un ospedale milanese dove sono stati, diciamo così, negligenti. Mi hanno dato antibiotici, cose blande. Ma il male si è diffuso”, ha detto. Il problema purtroppo non era destinato a risolversi in maniera così semplice e il peggio doveva ancora arrivare. “Dopo un mese, il mio seno era viola, una ‘bomba’ che mi dava dolori atroci. Sono finita in codice rosso all’Humanitas. Ho rischiato, sono stata 20 giorni in ospedale. Mi hanno abbandonata tutti. Non sto distribuendo colpe. Non punto il dito. Ma è da quasi cinque anni che non ho più gli affetti primari. I genitori, le sorelle, la famiglia. Ed è uno stacco definitivo. Mio figlio non è famiglia: è parte di me, siamo le due metà della luna, ce l’ho dentro. Ma è tanto che non lo vedo”.

“Lo scorso anno non sapevo dove andare”

“Quando ho toccato il fondo. Ho lasciato la vecchia casa, non sapevo da dove ricominciare. Per due o tre mesi ho vagato tra alberghi e sistemazioni occasionali. A marzo dell’anno scorso sono uscita dall’ultimo appartamento senza avere una meta. Non sapevo dove andare. Stavo per rinunciare a combattere, a cercare soluzioni. Stavo così male che avevo rinunciato persino alla disperazione”, ha spiegato. Però ora è serena: “Sono libera. Non zen, non felice, ma libera. Creo, ascolto i libri con le cuffie perché sono dislessica e leggere è una fatica. Cerco di non esagerare”.

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