Il Fisco “rallenta” per far fronte al Coronavirus, tra rinvii e agevolazioni garantita liquidità all’Erario - QdS

Il Fisco “rallenta” per far fronte al Coronavirus, tra rinvii e agevolazioni garantita liquidità all’Erario

Salvatore Forastieri

Il Fisco “rallenta” per far fronte al Coronavirus, tra rinvii e agevolazioni garantita liquidità all’Erario

giovedì 19 Marzo 2020

Pubblicato nell’edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale n. 161 del 17 marzo l’atteso decreto “Cura Italia”. Particolare attenzione ai settori più colpiti dalla crisi: turistico-ricettivo, ristorazione, palestre, teatri e cinema

PALERMO – Finalmente abbiamo l’atteso decreto legge riguardante le diverse moratorie previste per i contribuenti italiani colpiti dal coronavirus. E’ il Decreto Legge n. 18 licenziato dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2020 ma pubblicato solo nella notte tra i 17 ed il 18 marzo e, più precisamente, nella Gazzetta Ufficiale n. 161 del 17 marzo. Ha un valore di circa25 miliardi di euro.

Considerato il ritardo con cui è stato emanato e pubblicato, non sappiamo quanto sia riuscito a rendere concreto il rinvio dei versamenti che dovevano essere fatti proprio il giorno 16, visto che fino a quel giorno i cittadini potevano contare esclusivamente su quanto dichiarato dal MEF e dall’Agenzia delle Entrate con i propri comunicati stampa, entrambi in data 13 marzo 2020.

Si tratta, come annunciato dal Governo, di una prima tappa, visto che le esigenze del Paese dovranno essere valutate cammin facendo, per cui è già previsto un altro Decreto in Aprile. Si tratta, comunque, di un provvedimento che non concede agevolazioni fiscali in maniera indiscriminata, puntando non solo ad agevolare i settori più interessati dalla crisi, ma anche ad evitare una drastica mancanza di liquidità per l’Erario che, in questo momento, è chiamato a tener conto delle particolarissime esigenze del momento.

Purtroppo, anche in questo caso, a prescindere dai cennati ritardi, il provvedimento non brilla per chiarezza e precisione. Le difficoltà del momento e la necessità di affrontare con estrema urgenza la questione, tuttavia, giustificano questa volta le perplessità esistenti che, certamente, verranno dipanante in breve tempo.

Queste, in sintesi, ed in attesa di ulteriori precisazioni, le principali disposizioni di carattere fiscale.
– Innanzitutto, c’è l’annunciato rinvio (brevissimo) al 20 marzo, per tutti i contribuenti, delle scadenze fiscali del 16 marzo (IVA, ritenute d’imposta sui redditi di lavoro dipendente e lavoro autonomo, contributi INPS, INAIL ed accise). (Art. 60 del D.L. 18/20)

C’è poi un rinvio dei pagamenti fiscali di portata più ampia. Si tratta, però, di un rinvio non generalizzato. Più in particolare, solo per i contribuenti con ricavi o compensi fino a 2 milioni di Euro, e solo per i versamenti dell’IVA e delle imposte dovute in autoliquodazione per ritenute alla fonte, ritenute d’acconto, trattenute relative ad addizionali regionali e comunali, effettuate nella qualità di sostituti d’imposta, e che scadono nel periodo che va dall’8 al 31 marzo, il termine di pagamento slitta al 31 maggio 2020. Essendo il 31 maggio domenica, tale scadenza slitta al giorno successivo, ossia al 1° giugno 2020). I versamenti sospesi potranno essere poi effettuati, senza sanzioni ed interessi, in unica soluzione oppure con una dilazione fino a 5 rate mensili. (Art. 62, comma 2)

– Ai contribuenti che lavorano nei settori particolarmente colpiti dalla crisi, come le imprese turistico-ricettive, le agenzia di viaggio e turismo ed i tour operator, già destinatari della sospensione delle ritenute fiscali effettuate come sostituti d’imposta e degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e di premi assicurativi, con scadenza dal 2 marzo al 30 aprile (D.L. 9/2020, art.8 c.1), il Decreto, a prescindere dall’ammontare dei ricavi e compensi realizzato da tali soggetti, ha aggiunto altri contribuenti che svolgono attività come palestre, discoteche, teatri e cinema, trasporto, ristorazione, educazione e assistenza, ecc.. Anche in questo caso i versamenti devono essere effettuati, senza sanzioni ed interessi, in unica soluzione entro il 31 maggio, oppure con una dilazione fino a 5 rate mensili. (Art. 61 comma 2)

Per i contribuenti, senza personale dipendente, con ricavi o compensi fino a 400.000 Euro, viene disposta la sospensione delle ritenute d’acconto sulle somme percepite, ritenute che normalmente vengono effettuate dai loro sostituti d’imposta. Il tributo non pagato in conseguenza della sospensione dovrà essere versato direttamente dallo stesso contribuente in unica soluzione entro il 31 maggio oppure in cinque rate mensili, senza sanzioni ed interessi. (Art. 62 comma 7)

– Un rinvio, inoltre, di tutti gli altri adempimenti tributari, diversi dai versamenti e dalle ritenute, che hanno scadenza nel periodo che va dall’8 marzo al 31 maggio 2020. Rinviata anche la dichiarazione annuale IVA, ma non la dichiarazione dei redditi “precompilata”. Gli adempimenti sospesi devono essere effettuati, evidentemente senza sanzioni, entro il 30 giugno 2020. (Art. 62 comma 1)

Sono sospesi dall’8 marzo al 31 maggio 2020 i termini relativi alle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, da parte degli uffici degli enti impositori. Sono, altresì, sospesi, dall’8 marzo al 31 maggio 2020, i termini per fornire risposta alle istanze di interpello. Prorogati di due anni i termini di prescrizione e di decadenza, a favore dell’Amministrazione Finanziaria, relativi all’annualità 2015. Per tale annualità, pertanto, l’accertamento potrà essere notificato al contribuente non più entro il 31 dicembre 2021, ma entro l’anno successivo, ossia entro il 31 dicembre 2022. (Art.67)

Per le somme affidate all’Agente della Riscossione, sono sospesi i termini di versamento delle somme che scaturiscono da cartelle di pagamento o da atti impoesattivi dell’Agenzia delle Entrate, oppure degli avvisi di addebito degli enti previdenziali che scadono nel periodo che va dall’8 marzo al 31 maggio 2020. La sospensione si applica anche per le ingiunzioni notificate dagli Enti territoriali. Le somme sospese devono essere versate, in unica soluzione, evidentemente senza sanzioni ed interessi, entro il mese successivo al periodo di sospensione, ossia entro il 30 giugno 2020. Slitta pure al 31 maggio la scadenza del 28 febbraio 2020 relativo alle somme dovute in base alla “rottamazione ter”, nonchè la scadenza del 31 marzo prevista dalle norme sul “saldo e stralcio”. (Art. 68)

Queste le prime anticipazioni. Speriamo che giungano al più presto ulteriori chiarimenti, visto che esistono vaste zone d’ombra, come quella relativa al contenzioso tributario, che potrebbe creare grossi problemi ai contribuenti i quali, nonostante le direttive dell’Agenzia delle Entrate, sono stati raggiunti da accertamenti avverso i quali si vorrebbe presentare ricorso oppure vorrebbero beneficiare della sospensione giudiziale.

Vanno accolte con favore le disposizioni emanate, qui in Sicilia, dal Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate Stellacci. Quest’ultimo, nel rimodulare l’organizzazione del lavoro di tutti gli uffici dipendenti in relazione alle sopravvenute condizioni ed esigenze di sicurezza (anche autorizzando lo “smart working”), ha disposto l’incentivazione dell’utilizzo del telefono o dei mezzi informatici per la trattazione, a distanza, di alcune tipologie di pratiche, come quelle legate ai controlli automatici (36 bis). Ed inoltre, cosa ancora più importante, durante il periodo di sospensione delle attività di controllo, prevista sia dal Direttore dell’Agenzia che dal Governo, ed in considerazione della proroga dei termini di decadenza relativi all’annualità 2015, ha invitato gli uffici a dedicarsi maggiormente ad attività che possono rivelarsi, specialmente in questo periodo di mancanza di liquidità, molto utili all’economia siciliana, come la lavorazione delle pratiche di rimborso IVA, nonché l’evasione di tante altre pratiche, compresi i rimborsi riguardanti tributi minori, che fino ad ora, per mancanza di tempo, non è stato possibile espletare fino in fondo.

Intanto, non dimentichiamo di rispettare le regole e, principalmente, restiamo a casa.

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