A cosa serve Palazzo Chigi? A guidare il Paese? In realtà è una Manifattura che fabbrica Boiardi di Stato.
A cosa serve Palazzo Chigi? A guidare il Paese? Forse, boh. A fare decreti che cambiano in meglio la vita dei cittadini? Ci provano, ma… A incontrare Capi di Stato esteri che ci vogliono bene e ci stimano? Campa cavallo.
Palazzo Chigi ha un solo, necessario, precipuo compito, controfirmare le nomine delle ex partecipate, oggi colossi economici quotati in borsa che invece di essere messe sul mercato vero rimangono in una logica feudale. Di fatto Chigi è una Manifattura che invece di sigarette e tabacchi sforna enormi sigari toscani a tiratura limitata. I Boiardi di Stato.
Alla fine alle nomine partecipano, al contrario del mercato, sempre gli stessi boiardi, in un balletto che non conosce appartenenze, solo momentanei e necessari approcci. È un valzer in cui chi si alza di lì finisce di là. Ogni tanto in questo balletto qualcuno, quando la musica finisce rimane con la scopa in mano. Non sarà il caso ovviamente di De Scalzi, piuttosto salta il governo, oltre che la politica energetica. Sarà probabilmente il caso di Profumo, uno che non ha mai generato arrosto.
Quando questo gravoso rito, che dopo Sanremo è il più seguito dai politici italiani, di fatto Chigi è come il trono di Franceschiello, pressoché inutile e non più necessario. Il Deep State, i padroni del vapore, sono accontentati e per quanto riguarda l’Italia ed i suoi cittadini fatti loro.
Eni, Enel, Leonardo, Terna, Fincantieri, CdP, Poste e MpS questo è il ponte di Comando della Corazzata Italia. Perché di Portaerei a parte la piccola e vetusta Garibaldi, non ne abbiamo. Accontentiamoci di una corazzata, che poteva andare peggio. Potevamo essere una Fregata.
I boiardi torneranno al potere, saltellando da una scrivania all’altra, con risultati economici garantiti da un mercato italiano illiberale, falsamente quotati, non rispondono al mercato ma alla volatile Mediobanca di Palazzo Chigi. Cangiante e alternante, forse volutamente, tanto il vero potere ce l’ha la cerchia dei nominati. Sono loro che vengono nominati, o sono i politici che vengono messi lì da loro, per farsi nominare? È questo il problema dell’Italia? Uno dei principali.
Esageriamo? Ma secondo voi è più potente il ministro dell’ambiente o il capo di Enel? Il ministro degli esteri o De Scalzi? Il capo dei servizi segreti o il CEO di Leonardo, ove non coincidano?
Cosi è se vi pare.