Il pasticcio delle graduatorie permanenti regionali degli insegnanti di sostegno - QdS

Il pasticcio delle graduatorie permanenti regionali degli insegnanti di sostegno

Michele Giuliano

Il pasticcio delle graduatorie permanenti regionali degli insegnanti di sostegno

giovedì 30 Gennaio 2020

Diverse segnalazioni dei professori: alcune istanze inserite per errore nei fascicoli del personale Ata. Il dipartimento Istruzione corre ai ripari: docenti negli elenchi dopo rinvenimento della domanda

PALERMO – Un brutto pasticcio nelle graduatorie permanenti regionali degli insegnanti di sostegno. E il dipartimento regionale dell’istruzione e formazione corre ai ripari.

A seguito della pubblicazione dell’elenco contenente i provvedimenti di formazione delle graduatorie regionali permanenti di alcune classi di concorso e del sostegno per l’anno scolastico 2019/2020, sono giunte in assessorato diverse segnalazioni da parte di insegnanti per la mancata inclusione nelle graduatorie.

Il problema è stato presto risolto: nel termine di presentazione delle istanze, fissato a settembre dello scorso anno, sono state presentate anche le istanze per l’aggiornamento e la nuova inclusione nelle graduatorie regionali per supplenze annuali con contratto di lavoro a tempo determinato del personale Ata per il triennio 2020/2021.

Dopo aver effettuato i dovuti controlli, è stato scoperto che alcune istanze di inclusione nelle graduatorie regionali permanenti, sono state involontariamente introdotte nei fascicoli del personale Ata. Per risolvere l’inghippo, il dirigente regionale del servizio Fabio Ballo ha disposto che gli insegnanti che hanno prodotto domanda nei termini, e che non risultano inclusi nelle graduatorie, potranno inviare apposita segnalazione.

“In ogni caso – scrive Ballo – i predetti insegnanti saranno inclusi nelle graduatorie appena saranno rinvenute le istanze a seguito della valutazione delle domande di inclusione nelle graduatorie regionali del personale Ata”. L’elenco dei docenti nasce dal decreto del 10 luglio del 2019, concernente la formazione delle graduatorie regionali permanenti per l’immissione in ruolo degli insegnanti.

In base alla legge regionale 53/1976, il 50% del numero totale delle cattedre e posti vacanti all’inizio di ciascun anno scolastico è accantonato per i pubblici concorsi mentre il restante 50% è riservato all’assorbimento in ruolo di coloro che siano iscritti in dette graduatorie regionali permanenti.

Tali graduatorie potranno quindi essere utilizzate per le immissioni in ruolo nella misura del 50% dei posti vacanti e disponibili, con l’esclusione delle cattedre già accantonate per i concorsi pubblici. Tale regolamentazione si riferisce alle scuole regionali, che in Sicilia sono sei istituti, di cui cinque istituti d’arte ed un istituto tecnico per le attività sociali comprendenti, anche, due sezioni di istituto professionale per l’industria e l’artigianato per ciechi con sede a Palermo e Catania. Tali istituti sono a totale carico della Regione Siciliana, sia per quanto concerne le spese di funzionamento didattico, che per quanto riguarda le spese di personale. Quest’ultimo viene reclutato ed amministrato dal dipartimento Istruzione, che si avvale dell’Ufficio Scolastico Regionale, secondo norme del tutto analoghe a quelle in vigore per il corrispondente personale direttivo, docente e non docente degli istituti statali.

Possono chiedere l’iscrizione nelle graduatorie in questione gli insegnanti non di ruolo che alla data di scadenza dei termini di presentazione della domanda siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento nella relativa classe di concorso o, per quanto concerne i posti di sostegno, il possesso del titolo di specializzazione su sostegno, di almeno due anni di servizio prestati nei predetti istituti o scuole, dopo il conseguimento del titolo di studio.

Per quanto riguarda i posti di sostegno, è necessario aver prestato almeno due anni di servizio su posto di sostegno in possesso del relativo titolo di sostegno sempre prestato nei predetti istituti e scuole regionali.

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