Il capo del governo regionale ha constatato lo stato di degrado che riguarda la casa circondariale. Sulle infrastrutture: “Siamo la regione più grande d’Italia, pretendiamo rispetto”
AGRIGENTO – Tappa nella città agrigentina del Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Il governatore durante la mattinata accompagnato da Salvatore Lizzio direttore dipartimento tecnico regionale, ha prima incontrato presso gli uffici del Genio Civile il capo Rino La Mendola e il personale regionale e poi ha fatto tappa presso gli uffici della Soprintendenza ai Beni culturali e della Protezione civile.
Un briefing sul lavoro effettuato in questo anno dal Genio Civile, non solo strade e viadotti, pulizia dei corsi d’acqua, dissesto idrogeologico, erosione costiera ma si è parlato anche della messa in sicurezza e della valorizzazione a fini turistici degli ipogei che attraversano il sottosuolo della città dei Templi.
“Una giornata tutta agrigentina, ha dichiarato il Presidente Nello Musumeci. Stiamo lavorando sui fiumi, stiamo lavorando sull’erosione costiera, certamente in due anni non si può fare il lavoro di 40 anni. Stiamo spendendo centinaia di milioni di euro, serviranno 2 miliardi almeno per poter tentare di mettere in sicurezza il territorio dell’isola, ha spiegato Musumeci. Per il dissesto idrogeologico facciamo 2, 3 gare d’appalto al giorno, però non basta”.
Tappa importante per il Presidente Musumeci è stata quella presso la casa circondariale; infatti dopo aver inoltrato una nota al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e aver denunciato lo stato di profondo degrado in cui versa il carcere “Pasquale di Lorenzo”, Musumeci, accompagnato dal direttore della struttura Valerio Pappalardo e il comandante della Polizia Penitenziaria Giuseppe Lo Faro, ha voluto visitare il carcere e constatare di persona le gravi carenze che riguardano non solo la struttura in sè ma anche tutto il personale.
“Questo Istituto non fa onore al sistema carcerario italiano, ha detto il presidente Musumeci. Debbo dire che mancano esigenze elementari e prioritarie. Per sistemare una caldaia passano anni, non è possibile che i detenuti debbano fare le file perchè ci sono tre docce per 50 persone, non è possibile che mancano 100 unità di polizia penitenziaria secondo i parametri della legge Madia, e non è possibile che non ci sia manutenzione ordinaria. Come si può pensare alla rieducazione del detenuto se lo Stato risponde con assoluta inefficenza? Da Presidente della Regione – sottolinea Musumeci – mi vergogno di dire che questo sia un posto di rieducazione. In questi giorni incontrerò il ministro Bonafede al quale presenteremo un quadro completo della situazione, perchè non chiediamo privilegi ma non ammettiamo distrazioni!”
Dunque ci si aspetta che da parte del Governo Nazionale ci siano delle risposte positive per far fronte a questa emergenza.
“Cerchiamo ogni giorno delle soluzioni, non faccio altro che sollecitare gli organi preposti, commenta il direttore del carcere Valerio Pappalardo. So che hanno avviato le pratiche per la collocazione delle docce che sono per noi un elemento di straordinaria importanza”.