L’analisi a freddo che esce fuori, a distanza di una settimana, dal sondaggio de La Sicilia e dalle Kermesse del governo Musumeci ci pone alcune riflessioni
L’analisi a freddo che esce fuori, a distanza di una settimana, dal sondaggio de La Sicilia e dalle Kermesse del governo Musumeci ci pone alcune riflessioni. La prima è che nonostante i siciliani giudichino mediocre Musumeci, anche se meno del suo governo, questa mediocrità vince su tutti gli avversari ad oggi conosciuti.
Nel classico fatalismo siculo in cui meglio il tinto
conosciuto che quello a conoscere. Gli stentorei se non stantii contendenti del
colonNello del centrodestra peraltro tutto sono tranne che novità che possono
scuotere l’apatia dei siciliani. E in questa forma dell’anima il rassicurante
seppur retorico Musumeci vince ai punti.
Certo i suo governo è largamente insufficiente ed i problemi
economici che il Covid ci lascia saranno devastanti. Da qui forse la fuga da
avventure o da ribaltoni.
Se si guarda al sondaggio sui partiti la vera sorpresa è la quasi tenuta dei 5stelle rispetto alle scorse regionali. Perdono “solo” 4 punti, attestandosi al 22%. Questo è il sintomo dell’estrema fragilità e povertà in cui versa l’isola. A Palermo 178 persone su mille percepiscono il reddito di cittadinanza. E questo spiega l’attaccamento ad un partito che per quanto spaccato dovrebbe tentare di difendere questa misura.
A prescindere dalla sua validità o meno, dalla formula assurda in cui viene erogato, dagli abusi e truffe conseguenti, i siciliani vogliono difendere a spada tratta questa misura assistenzialistica, la più grande che abbiano mai conosciuto. Se il centrosinistra del governo Conte si presentasse unito la somma dei partiti arriva al 41 %, contro il 44% del centrodestra. Fuori da questo calcolo abbiamo tenuto fuori Italia Viva al 4.2 vera incognita in Sicilia sul proprio collocamento. È all’interno del centrodestra la vera novità, anche se pronosticabile. Il crollo delle forze moderate che sommando udc, cantiere popolare ed mpa, FI erano al 29%, oggi raccolgono un misero 13%. In Particolare FI si dimezza e il famoso patto del pacchero centrista raccoglie il 3.5%. Percentuali da scatoletta di caponata più che da piatto di portata. La Lega-Lombardo, che si sono federati sotto la regia dell’intramontabile Cincinnato di Grammichele arriva 13.5 e, seppur con ritardi rispetto al dato nazionale, cresce prepotente la Meloni nell’isola sfiorando il 14%
Ovviamente si vedrà a breve se questo schemi si scomporranno
veramente tramite la rottura fra i 5stelle,le faide interne alla sinistra, le
paure di scomparsa di parte dei volti storici di centrodestra e la crescita
dirompente di FdI e Lega.
Tutte queste previsioni fanno i conti senza il dato dei portatori di consenso che i partiti metteranno in lista ma ne potrebbero fai intuire il loro approdo. Il siciliano, soprattutto l’addetto ai lavori, ama salire sul carro dei vincitori da migliaia di anni. Troppe invasioni e dominii hanno generato questa tendenza opportunistica.
C’è una fetta di indecisi molto forte che potrebbe attendere
un segnale coraggioso di cambiamento dalla cosiddetta società civile. Uno shock
anafilattico su una nuova generazione e su un cambio di paradigma di genere.
Ma questa società civile avrà questo coraggio di mettersi in gioco rifuggendo l’eterno facile gioco del parassitismo collaterale?
Gatto Silvestro