Con una lettera indirizzata al Direttore del giornale on-line Pantelleria Internet il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, prende posizione in favore delle mamme di Pantelleria che devono recarsi sulla terraferma per partorire dopo che, lo scorso 4 marzo, è stato chiuso il punto nascita nell’isola. Spostamenti che sono ancora più rischiosi per il pericolo di contagio da Coronavirus.
“Sono giorni – scrive il vescovo – che ci fanno sperimentare isolamento e solitudine che i Panteschi vivono quotidianamente e che oggi forse fanno capire a una parte più ampia della nostra gente la particolare condizione di disagi che sperimentano l’Isola e gli isolani, non adeguatamente compensata dalle bellezze uniche e singolari che Pantelleria offre. Desidero, perciò, rinnovare alla comunità pantesca l’assicurazione del mio affetto e della mia vicinanza ed esprimere tutta la mia solidarietà riguardo alle due emergenze che in questi giorni si sono assommate alle altre.
Intendo la chiusura del punto nascite e la nuova rimodulazione dei collegamenti aerei. Ho già espresso al Sindaco per telefono le mie considerazioni”. “Sul punto nascite – sottolinea monsignor Mogavero -, prendo atto delle motivazioni (numero annuale dei parti) che hanno determinato la decisione – annunciata ma comprensibilmente temuta – di non consentire alle mamme pantesche di far nascere sull’Isola i propri figli, orgogliosi un domani di poter esibire Pantelleria come luogo delle proprie origini. Ritengo, tuttavia, che tale motivazione, scientificamente fondata e professionalmente valida, imponga oggi la ricerca di soluzioni diverse – sicuramente impegnative e complesse – che garantiscano in ogni modo puerpere e nascituri, senza imporre di forza esodi a rischio, costosi e defatiganti. A ciò si aggiunga che in queste settimane nelle quali i voli da e per Pantelleria sono stati ridotti e hanno aggiunto nuovi disagi con lo spostamento dall’aeroporto di Trapani a quello di Palermo, con il conseguente tratto in navetta da e per l’aeroporto Falcone Borsellino, la situazione si è ulteriormente complicata e aggravata. Dovesse accadere quanto non oso immaginare, a chi dovremo chiedere conto?”. “E vengo alla seconda criticità concernente la rimodulazione del collegamento aereo – prosegue il Vescovo -. Anche per questo punto, prendo atto che il momento di crisi profonda impone decisioni drastiche e dolorose per tutti, ma non è giusto che chi paga ordinariamente prezzi non indifferenti per l’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà debba subire ulteriori penalizzazioni”.
“Mi sorge, perciò, spontanea la domanda: ma chi ha deciso di tagliare i collegamenti da e per Trapani aveva ben chiara la situazione di enorme disagio a cui sono stati costretti i Panteschi? Mi rimane l’interrogativo – aggiunge monsignor Mogavero – che difficilmente riceverà risposta e il dubbio che si sia adottata una decisione studiata a tavolino senza considerare le ricadute gravissime che avrebbe provocato”. “Ho voluto far sentire la mia voce per aggiungerla a quella di quanti hanno detto la loro, motivandola con diverse ragioni e per ribadire il buon diritto dei Panteschi di vedere riconosciute la loro dignità e le loro esigenze inderogabili di cittadini a pieno titolo, secondo i dettami della Carta costituzionale, e non dimezzati dalle contingenze dell’attualità”, conclude il vescovo, monsignor Mogavero, che rivolge un ringraziamento al direttore Salvatore Gabriele, ed ai lettori ed “a tutti il mio cordiale saluto e l’augurio fervidissimo di poter uscire quanto prima, con l’aiuto di Dio che invoco quotidianamente su tutti, da questo flagello”.