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Le ombre sulla gestione dell’elisoccorso in Sicilia, tra proroghe e criticità. Anac: “Gravi profili di illegittimità”

Le ombre sulla gestione dell’elisoccorso in Sicilia, tra proroghe e criticità. Anac: “Gravi profili di illegittimità”
Immagine di repertorio

Anac punta il dito contro l’inadeguatezza siciliana: “Chiedere assistenza ad altre Regioni”

“Il carattere dell’urgenza dipende proprio dalla stazione appaltante che ha dimostrato carenza di professionalità e di competenze tali da determinare il protrarsi dell’originario contratto”. In una frase c’è la causa e l’effetto di tanti dei mali della Regione Siciliana, nonché la creazione di quel contesto all’interno del quale – come capitato in altre circostanze – finiscono per insinuarsi favoritismi, clientelismo e opacità di varia natura. A evidenziare l’inadeguatezza della pubblica amministrazione regionale è stata l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) approfondendo le modalità con cui da oltre un lustro viene gestito il servizio di elisoccorso in Sicilia. Un appalto che tocca da vicino l’interesse collettivo, visto che si parla della capacità del sistema sanitario di intervenire con tempestività nelle situazioni più urgenti, e attorno a cui ballano decine di milioni di euro all’anno.

Per l’Anac, da anni tutto viene gestito senza riuscire a stare nella carreggiata normativa, con escursioni fuori pista che non sono accettabili neanche tenendo conto delle giustificazioni offerte dalla Regione.

Criticità nel contratto per la gestione dell’elisoccorso in Sicilia, Cuc nel mirino

Sotto la lente dell’Anticorruzione è finita la Centrale unica di committenza, già al centro di scandali legati al mondo della sanità e più in generale protagonista di scivoloni nella gestione delle procedure di affidamento dei grandi appalti. Tra revoche in autotutela e annullamenti seguiti a interventi della giustizia amministrativa.

Incardinata all’interno dell’assessorato al Bilancio, la Cuc da anni è un oggetto misterioso. Da un lato sostenuta dai governi che negli anni si sono succeduti, dall’altro chi ci lavora lamenta sempre l’estrema esiguità dell’organico.

Aspetto che è stato posto anche all’attenzione dell’Anac, per replicare ai rilievi ricevuti in merito ai ripetuti rinnovi del contratto concessi alla multinazionale Avincis (ex Babcock), che nel 2013 firmò si aggiudicò la gara firmando un contratto della durata di otto anni ma che dal 2021 e fino a oggi continua a operare in quasi tutta l’isola.

Rispondendo a una richiesta di chiarimenti circa il coinvolgimento dell’Assessorato alla Salute nell’iter di definizione dei documenti da allegare alla procedura di gara, dalla Cuc hanno fatto sapere che nell’ufficio non c’è personale in grado di dare supporto tecnico e altamente specialistico. Anche perché proprio nella Cuc “in atto risultano incardinati, oltre alla responsabile dell’ufficio, solo sei funzionari amministrativi categoria D, un istruttore amministrativo categoria C e due operatori categoria B, nessuno dei quali in possesso della qualifica di ingegnere aeronautico o altra professionalità assimilabile in grado di redigere i capitolati tecnici da porre a base delle procedure di interesse”.

Dal canto proprio l’Anac ha fatto notare come lo stesso Assessorato avesse poi deciso di esternalizzare una consulenza, rivolgendosi a un legale. “Si sottolinea che l’incarico conferito ha ad oggetto competenze giuridico-amministrative e non tecnico-aeronautiche”, si legge nella delibera.

Le gare parallele per la gestione dell’elisoccorso

L’istruttoria dell’Anac è iniziata in seguito al ricevimento di una segnalazione da parte di un operatore economico, che alla fine del 2024 aveva denunciato l’indizione di una gara da parte della Regione che prevedeva requisiti tali “da limitare la partecipazione alla gara e creare, pertanto, un ingiustificato sbarramento anticoncorrenziale”. Quel bando, alla fine, era stato ritirato ma l’Anac ha deciso di approfondire il modo in cui l’elisoccorso viene gestito in Sicilia.

Oltre ai ripetuti rinnovi concessi ad Avincis, con la motivazione di non poter rischiare di rimanere senza elicotteri in attesa di aggiudicare la nuova gara, l’Anac ha posto l’attenzione sulla scelta della Regione di indire a inizio 2025, e a stretto giro l’una dall’altra, due differenti procedure: una aperta per affidare il servizio per 30 mesi e un’altra a inviti per coprire il servizio fino a fine anno. Nel primo caso, sui tre lotti in cui la gara è stata divisa, solo uno è stato aggiudicato – quello che copre le basi di Catania e Caltanissetta, andato alla pugliese Alidaunia – mentre gli altri sono andati deserti.

Alla procedura ristretta, invece, è stata invitata soltanto Avincis, unica impresa a rispondere alla manifestazione d’interesse con cui la Regione precedentemente aveva sondato il mercato. L’offerta di Avincis, però, è stata scartata perché subordinava “il proprio impegno contrattuale a uno schema differente rispetto a quello proposto e cristallizzato dall’amministrazione negli atti di gara”.

La conseguenza è stata che la Regione, dopo avere escluso Avincis, si è rivolta sempre a quest’ultima per prorogare ancora una volta fino a dicembre il contratto stipulato in origine nel 2013.

In questo garbuglio burocratico, in cui chi esce dalla porta sembra rientrare dalla finestra e dove se non si è tecnici si rischia di perdere, l’Anac è intervenuta così: “Va evidenziato che l’aver pubblicato il 28 febbraio 2025 l’avviso di indagine di mercato finalizzata all’espletamento della procedura negoziata, quindi soltanto circa dieci giorni dopo l’indizione della procedura aperta indetta il 17 febbraio 2025, dimostra l’insicurezza e le perplessità che evidentemente nutriva la Stazione appaltante (la Regione, ndr) nei riguardi del proprio stesso operato, supponendo già che la procedura aperta potesse andare deserta”.

Poco dopo arriva l’affondo: “È evidente il permanere delle difficoltà della Regione Sicilia nel suo complesso, sia come stazione appaltante sia come Cuc, ravvisabili probabilmente in scarse capacità organizzative e in competenze poco adeguate, nel garantire ai cittadini la fruizione di tale servizio mediante contratti conformi alla normativa vigente”.

Cosa succede adesso

Per l’Anac, a fronte dell’evidente incapacità della Regione di gestire in autonomia gare di questa portata, sarebbe necessario valutare la possibilità di chiedere aiuto ad altre Cuc. Anche in considerazione del fatto che nel caso del settore degli elicotteri parliamo di un mercato ristretto, con un numero limitato di aziende. Una situazione che già in passato ha portato l’Antitrust a sospettare l’esistenza di un cartello che a tavolino disponesse la ripartizione degli appalti.

“Si suggerisce di considerare la possibilità di una eventuale aggregazione della committenza con altre Regioni, attraverso la sottoscrizione di una apposita convenzione. Tale scelta, quindi, consentirebbe di utilizzare il know-how e le competenze di altre Centrali di Committenza, di rendere più efficienti i processi organizzativi dell’amministrazione ottenendo anche economie di scala che si tradurrebbero in risparmi per la stessa amministrazione, oltre che rendere più appetibili le procedure da parte degli operatori economici”.