L'intesa tra i giovani imprenditori e la politica è articolata in sei punti. Alla firma del documento presenti il presidente dei Giovani industriali La Rocca, il viceministro delle infrastrutture Cancelleri e il governatore Musumeci
Sostenibilità, solidarietà generazionale, formazione 4.0. Ma anche un piano choc per le infrastrutture, una pubblica amministrazione 4.0 e un welfare sostenibile.
Sono i sei punti del patto generazionale sottoscritto ieri, a Catania, dal presidente dei Giovani imprenditori siciliani di Confindustria, Gero La Rocca, dal viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Giancarlo Cancelleri, e dal governatore Nello Musumeci, in occasione dell’incontro “Una impresa a Statuto Speciale”.
Obiettivo: gettare le basi affinché la decisione dei giovani siciliani di emigrare sia sempre e solo una scelta e mai una necessità.
“Abbiamo messo sul tavolo sei punti – afferma La Rocca -: su tre ci siamo impegnati noi e su tre abbiamo chiesto l’impegno della classe politica. Vorremmo che questa stagione venisse ricordata come quella in cui la classe dirigente ha saputo invertire la rotta, in cui si è tornati ad avere fiducia e a costruire il futuro. Noi non intendiamo sottrarci alle nostre responsabilità”.
“Qualsiasi strumento e qualsiasi iniziativa – ha detto il presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Catania, Gianluca Costanzo – devono avere un fine preciso, ossia renderci normali. Il titolo che abbiamo voluto dare all’incontro di oggi è ‘Un’impresa a statuto speciale’, perché giornalmente, a ciascuno di noi, si chiede di essere ‘speciale’ per competere sui mercati. Invece, noi vorremmo essere normali e operare in un contesto normale. Ma per questo occorre che si remi tutti nella stessa direzione, mettendo da parte le ideologie e procedendo insieme per raggiungere il bene comune”.
Un invito raccolto in pieno dal viceministro Cancelleri e dal governatore Musumeci che, dal palco dei Giovani imprenditori, hanno stretto il loro personale patto di collaborazione istituzionale trovando una intesa totale sui punti proposti dalle imprese.
“Fare impresa – ha commentato il viceministro Cancelleri – fa rima con infrastrutture, senza di queste è difficilissimo. Per la Sicilia serve un grande piano, un piano Marshall, se lo vogliamo chiamare così”.
“Il confronto con gli operatori economici – ha ribadito Musumeci – è sempre una ricchezza sia per chi sta da parte della produzione sia per chi deve creare le condizioni affinché un imprenditorie possa investire e possa produrre. Abbiamo il dovere di accostarci con umiltà a chi vive ogni giorno in trincea e quella siciliana è una delle trincee più difficili e più sofferte”.