Imprese, ecco il bonus da 520 euro per chi assume detenuti

Bonus da 520 euro alle imprese che assumono determinate categorie di lavoratori: ecco quali sono

Daniele D'Alessandro

Bonus da 520 euro alle imprese che assumono determinate categorie di lavoratori: ecco quali sono

Redazione  |
mercoledì 05 Giugno 2024

Le imprese possono ottenere un bonus di 520 euro al mese per l’assunzione di questi lavoratori. Ecco a chi spetta l’incentivo e come ottenerlo.

La pena per chi commette un reato non è semplicemente una punizione, ma uno strumento rieducativo finalizzato al reinserimento nella società in modo corretto. Per far in modo che questo obiettivo sia perseguito sono messe a punto diverse iniziative sia all’interno dei penitenziari, sia all’esterno. Tra le misure disponibili rientra la possibilità di lavorare. Da qui, per incentivare le aziende ad assumere i detenuti, la nascita del bonus fino a 520 euro per ogni detenuto assunto da riconoscere alle imprese.

Come funziona il bonus da 520 euro: a chi spetta

Il bonus di 520 euro per l’assunzione di detenuti è disciplinato dalla legge 193 del 2000 (Legge Smuraglia). Il contributo mensile è riconosciuto per ogni lavoratore dipendente detenuto o internato, anche ammesso al lavoro all’esterno, ovvero alla semilibertà, assunto per un periodo non inferiore a un mese. Possono accedere al bonus per l’assunzione di detenuti le cooperative e le imprese pubbliche e private. In caso di assunzione di persone che si trovano in semi-libertà il contributo scende a 300 euro al mese. In ogni caso il bonus viene riconosciuto sotto forma di credito di imposta da portare in compensazione genera quindi un risparmio nei tributi da versare. Per i lavoratori assunti con contratto part time l’agevolazione fiscale in favore delle imprese è riconosciuta in proporzione alle ore effettivamente lavorate.

Il bonus non fa reddito

Uno dei vantaggi previsti da questa norma è determinato dal fatto che il credito di imposta maturato e riconosciuto non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive-Irap e non assume rilievo ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e delle spese generali. Naturalmente, per ottenere l’agevolazione ora vista, ai lavoratori deve essere corrisposta una retribuzione per il lavoro svolto non inferiore a quella prevista dai contrati collettivi di lavoro. Si tratta di un credito non rimborsabile, ma utilizzabile esclusivamente sotto forma di compensazione con imposte ai sensi dell’articolo 17 del decreto legge 241 del 1997.

Quando spetta il contributo

Il credito di imposta non prevede limiti, se non i costi effettivamente sostenuti per l’assunzione. Inoltre spetta per il periodo in cui il detenuto era in stato di ristrettezza. Il bonus fino a 520 euro mensili per chi assume detenuti è riconosciuto per:

  • i 18 mesi successivi alla cessazione dello stato detentivo per i detenuti ed internati che hanno beneficiato della semilibertà o del lavoro esterno;
  • i 24 mesi successivi alla cessazione dello stato detentivo nel caso di detenuti ed internati che non hanno beneficiato della semilibertà o del lavoro all’esterno.

Gli sgravi fiscali ora visti spettano anche nel caso in cui l’impresa abbia svolto attività di formazione nei confronti di detenuti e internati, per tutto il periodo della formazione, ma solo nel caso in cui alla stessa segua l’immediata assunzione per un periodo minimo corrispondente al periodo di formazione moltiplicato per 3.

Come ottenere il bonus per l’assunzione di detenuti e internati

Per ottenere il contributo per l’assunzione di detenuti sotto forma di credito di imposta, le aziende interessate ogni anno entro il 31 ottobre presentano istanza alla direzione dell’istituto e comunicano l’ammontare complessivo del credito d’imposta di cui intendono fruire per l’anno successivo. Nella somma deve essere incluso anche il periodo post detentivo e quello dedicato all’attività di formazione.

Le Direzioni trasmettono le istanze ai Provveditorati. I Provveditorati entro il 15 novembre inviano le istanze al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. l Dipartimento entro il 15 dicembre di ogni anno determina l’importo massimo spettante a ogni singolo soggetto imprenditoriale. L’elenco viene poi trasmesso all’Agenzia delle Entrate che in questo modo può conoscere il credito di imposta maturato da ciascun soggetto.

Il credito fiscale può essere compensato solo dopo che l’assunzione è effettivamente avvenuta e quindi il credito maturato realmente e non solo riconosciuto. I crediti possono essere utilizzati esclusivamente in compensazione, queste agevolazioni sono cumulabili con altri sgravi aventi a oggetto gli stessi importi, ma fino a concorrenza degli stessi importi, ad esempio altri sgravi fiscali aventi a oggetto i contributi previdenziali e assistenziali Inps. Se i contributi Inps pagati per un lavoratore ammontano, in ipotesi, a 600 euro, sono agevolabili in misura di 520 euro con lo sgravio previsto in modo specifico per l’assunzione dei detenuti, per ulteriori 60 euro, ad esempio, con il superbonus assunzioni. A decorrere dall’anno 2015, l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta avviene esclusivamente presentando il modello F24 attraverso i sistemi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Deve essere utilizzato il codice tributo 6858 denominato “Credito d’imposta – Agevolazione concessa alle imprese che assumono detenuti o svolgono attività formative nei confronti dei detenuti – Decreto interministeriale 24 luglio 2014, n. 148”.

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