Imprese in Sicilia, previsioni Pil sono attendibili? "Burocrazia è palla al piede" - QdS

Imprese in Sicilia, previsioni Pil sono attendibili? “Burocrazia è palla al piede”

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Imprese in Sicilia, previsioni Pil sono attendibili? “Burocrazia è palla al piede”

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domenica 21 Novembre 2021

Felice Coppolino, presidente di Unicoop Sicilia, crede che le stime proposte dal governo Musumeci siano attendibili. Ma ecco le principali difficoltà delle imprese siciliane.

Dopo lo scetticismo degli economisti, le perplessità delle imprese sulle previsioni di crescita del Pil siciliano nel periodo 2021-24. Felice Coppolino, presidente di Unicoop Sicilia, nell’intervista che vi proponiamo,esprime fiducia verso le stime del Governo regionale e le ritiene attendibili. Ma sulla burocrazia avverte: “è una palla al piede, lo diciamo da venti anni e nulla è stato fatto per risolvere il problema”.

L’intervista

Presidente Coppolino, è stata aggiornata ancora una volta la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza regionale. Nel documento, si legge che la stima di crescita del Prodotto interno lordo dell’Isola sarà pari al +6,2% nel 2021, al +5,2% nel 2022, al +3,4% nel 2023. E, infine, +1,9% nel 2024. Una proiezione positiva (quasi 17 punti di incremento in quattro anni) che si fonda sull’attivazione della spesa di sviluppo e dal complesso delle politiche di rilancio. Secondo questa stima sarà possibile recuperare entro il 2022 la perdita patita nel 2020, quando il Pil regionale si è ridotto dell’8,4% (-8,9 in Italia). Serve però attenzione, oltre a un rafforzamento delle politiche di solidarietà già varate da governo regionale e Assemblea regionale.

“Sono certo esistono degli indicatori certi che hanno suggerito queste percentuali, non credo in valutazione approssimative e poi come ogni previsione ci saranno anche delle verifiche su cui confrontarsi. Spero siano vere, l’assessore all’Economia Armao di solito è morigerato nelle valutazioni dunque ritengo le stime attendibili. Come Unicoop riscontriamo un trend positivo reale, le nostre cooperative si stanno affermando nei mercati interni ed esteri, specialmente nella produzioni agricole e nel manifatturiero. C’è una situazione nuova, inattesa, positiva, tra l’altro presente in tutta Italia”.

Previsioni positive del Pil possono essere attendibili anche di fronti i noti problemi legati alla lentezza burocratica?

“Oggi le cooperative proiettate sempre più verso l’estero, non hanno bisogno di aver a che fare con la burocrazia italiana se non marginalmente. è certo però che devono averci a che fare quando operano in Italia. In questo caso la burocrazia è una palla al piede e lo affermano tutti trasversalmente. Lo affermiamo da vent’anni ma nulla è stato fatto per risolvere il problema. è una lentezza strana, abbiamo cooperative ferme negli investimenti senza alcun motivo, stoppate da cavilli anche facilmente superabili ma che fanno perdere due, tre anni di tempo. I diciassette punti di miglioramento sui quattro anni li ritengo possibili da raggiungere e vedendo l’attività in crescita delle nostre cooperative, spero sia possibile anche superarli”.

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