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Addio bruciori e divieti, l’alga tossica arretra in Sicilia

Addio bruciori e divieti, l’alga tossica arretra in Sicilia
Alga marina – alga tossica – alghe mare – fondali marini

Nell’ultima rilevazione solo due tratti di costa interessati dalla Ostreopsis ovata, l’anno prima erano 6 i casi registrati.

L’alga ostreopsis ovata, meglio conosciuta come l’alga tossica, è meno presente sulle coste siciliane. Una buona notizia, che viene fuori dai dati raccolti dall’Arpa Sicilia, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente regionale, e resi noti nell’annuario 2024. Nella stagione balneare, quando si manifesta l’alga, il superamento del valore soglia della concentrazione dell’alga tossica è stato registrato in 2 stazioni di monitoraggio, 4 in meno rispetto all’anno precedente quando era stato rilevato in ben 6 stazioni.

Il monitoraggio è stato effettuato in una rete di stazioni distribuite lungo i litorali delle coste siciliane, in cui è stata rilevata la presenza delle condizioni ambientali che potrebbero favorire la crescita dell’alga tossica. In particolare, sono state acquisite informazioni sulla densità di questa microalga che, da diversi anni, nella stagione estiva ha dato luogo a fioriture che hanno superato il limite soglia oltre il quale è necessario attivare la sorveglianza sanitaria.

Superamenti di soglia in provincia di Palermo

Le stazioni incriminate dell’ultima ricerca si trovano nella provincia di Palermo e sono Vergine Maria e Sferracavallo, mentre l’anno prima le stazioni interessate erano Acicastello in provincia di Catania, Isola Bella nel Messinese; Capaci e Isola delle Femmine in provincia di Palermo; Scoglitti nel Ragusano e infine Erice, vicino a Trapani. I campioni monitorati sono stati 184, in aumento rispetto all’anno precedente quando erano stati 139.

Nelle stazioni interessate dai superamenti sono stati intensificati i prelievi con una frequenza di 3-7 giorni, così come previsto dal piano di monitoraggio. Come limite soglia è stato considerato 30.000 cellule a litro, come indicato nel decreto ministeriale del 19 aprile 2018.

Immediata l’ordinanza di divieto di balneazione

In seguito al superamento del valore fissato, l’Arpa procede a comunicare il dato al sindaco del Comune interessato, che procede con l’emissione dell’ordinanza di divieto di balneazione. Fino a quando i valori delle concentrazioni non ritornano entro la soglia, non è più possibile fare il bagno nel tratto di costa interessato. Durante la stagione balneare riportata nell’annuario 2024 sono stati prelevati in totale 184 campioni nelle 22 stazioni monitorate.

Un risultato che può essere considerato assolutamente positivo, considerato che l’alga può produrre malesseri nei bagnanti. Si tratta, infatti, di una specie tipica del clima caldo e tropicale, da molti anni ormai presente anche sulle coste italiane e anche siciliane. Quando si verifica la fioritura dell’alga nei mesi più caldi, le acque in superficie possono presentare colorazioni anomale e talvolta chiazze schiumose biancastre, e in alcuni casi si può verificare moria di pesci. L’alga è tossica per i pesci ma anche per i bagnanti.

L’alga non è visibile ad occhio nudo e cresce sul substrato roccioso e sulle macroalghe. In presenza delle fioriture e di condizioni meteo-marine che favoriscono la formazione di aerosol marino, si possono presentare malori nei bagnanti o nelle persone che stazionano lungo il litorale. La sintomatologia riscontrata è simil-influenzale e colpisce prevalentemente i soggetti predisposti, come gli allergici e gli asmatici. Questi effetti sono dovuti all’azione di una tossina a volte prodotta da Ostreopsis e veicolata dall’aerosol marino.

Foto di Silas Baisch su Unsplash