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In Italia 100 mila bimbi obesi: 8 su 10 resta tale da adulto

Michele Sardo

In Italia 100 mila bimbi obesi: 8 su 10 resta tale da adulto

venerdì 14 Ottobre 2022

Un fenomeno che colpisce soprattutto le famiglie più povere

I pediatri mettono l’accento sull’importanza di come ci si nutre all’interno della famiglia. Le famiglie svantaggiate dal punto di vista socio-economico-culturale, infatti – ricorda la Fimp – usano più cibi pronti; aggiungono zucchero e sale ai cibi preparati in casa, si avvalgono del fast food anche per l’alimentazione dei bimbi. E, mentre introducono un numero maggiore di cibi all’inizio dell’alimentazione complementare, a un anno di età del bambino fanno assumere una varietà di cibi inferiore rispetto ai figli di famiglie di livello socio-culturale più alto.

Secondo gli specialisti, dunque, “è importante intervenire prima possibile. Già durante la gravidanza, inserendo la figura del pediatra nei corsi pre-parto, per prevenire l’instaurarsi di comportamenti scorretti. Come pediatri di famiglia ci impegniamo a formare e informare i genitori, sulle potenzialità protettive di ciò che mangiamo da bimbi, su quanto le scelte compiute nei primi due anni di vita pesino sull’adulto che verrà”, affermano.

La Fimp ha varato un documento di raccomandazioni per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e per la riduzione delle ineguaglianze sociali. Secondo Giuseppe Di Mauro, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della Fimp e presidente della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, il documento “è stato pensato proprio per offrire a tutti i pediatri di famiglia strumenti per indicare i passaggi corretti ai genitori; con indicazioni redatte su una solida base di evidenza scientifica. Segnaliamo che la qualità delle evidenze è risultata alta in tre casi molto specifici. La raccomandazione negativa forte sull’assunzione di latte vaccino nel primo anno di vita, per il rischio di anemia carenziale; l’assoluta raccomandazione negativa forte sull’introduzione anticipata o posticipata del glutine per prevenire l’insorgenza di malattia celiaca; la raccomandazione positiva forte sull’introduzione del glutine all’inizio della alimentazione complementare insieme agli altri alimenti”.

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