Incendi in Sicilia, l'estate "nera" e la conta dei danni - QdS

Estate “nera” in Sicilia, inizia la conta dei danni. Legambiente: “Un incendio costa 350mila euro”

Estate “nera” in Sicilia, inizia la conta dei danni. Legambiente: “Un incendio costa 350mila euro”

Giuliano Spina  |
domenica 20 Agosto 2023

Ecosistemi distrutti, vivibilità a rischio e intere aree avvolte dalle fiamme: la stima è ancora parziale, ma i dati confermano un'estate drammatica sul fronte degli incendi in Sicilia.

Gli incendi che hanno devastato la Sicilia alla fine dello scorso mese rappresentano ancora una ferita aperta per l’Isola, il ricordo di un’estate “nera” che ha messo a repentaglio non solo la vita di cittadini e turisti, ma anche il territorio e gli ecosistemi naturali.

La conta dei danni non si è ancora fermata, anzi è appena iniziata, tra conseguenze economiche (soprattutto sul turismo) e meraviglie naturali interamente “divorate” dalle fiamme.

Incendi in Sicilia, strutture ricettive in sofferenza

Le strutture ricettive e le infrastrutture vicine ai punti in cui i roghi hanno avuto luogo hanno dovuto fare i conti con gli effetti degli incendi dello scorso luglio e della prima metà di agosto. Anche in considerazione di quanto accaduto recentemente, l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Andrea Messina, ha nominato i commissari ad acta per la sostituzione delle 147 amministrazioni comunali inadempienti agli obblighi di censimento dei terreni percorsi da incendi e di aggiornamento annuale del catasto delle aree bruciate.

Legambiente: “Bruciate decine di migliaia di ettari”

La salvaguardia del patrimonio ambientale siciliano è un tema al centro del dibattito locale tutto l’anno, ma lo è più che mai in un’estate così drammatica sul fronte incendi. Il responsabile di Legambiente Sicilia per le Aree Naturali Protette, Giuseppe Amato, intervenuto al Qds.it, mostra i dati accertati finora nelle zone più colpite dall’emergenza incendi in Sicilia.

“Ancora la stima ufficiale dei danni – afferma Amato – non è completa e non può essere considerata attendibile perché bisogna comprendere le dimensioni di ognuno dei luoghi. In termini di superficie sono state bruciate diverse decine di migliaia di ettari. Bisogna ancora andare ad approfondire su quali specie vegetali sono andate a fuoco. I danni sono stati in dei querceti nel Parco delle Madonie, il caso al momento più grave in merito alla tipologia di bosco investito, nel bosco di Alcamo e nella provincia di Enna, dove sorge il parco della Floristella, nel quale sono state colpite le infrastrutture a causa di diversi incendi dolosi che miravano a colpire Palazzo Pennisi e gli uffici”.

“Centinaia di ettari sono stati investiti dal fuoco e il ponte in legno che univa le due sponde del Rio Floristella è andato totalmente distrutto. Altri roghi hanno avuto luogo nel Parco Nazionale di Pantelleria e si sta capendo cosa è andato in fumo. La quantificazione è lunga e per il turismo il danno è enorme perché il parco adesso non è visitabile. Economicamente adesso siamo intorno a diversi milioni di euro per ettaro percorso”, aggiunge il rappresentante di Legambiente.

“Va aggiornato anche il catasto degli incendi per mettere in atto i divieti e poter fare una stima, anche se differenziata. Dobbiamo vedere anche i materiali danneggiati e la comunità siciliana deve comprendere che l’incendio non è una pratica agricola, bensì comporta impoverimento in termini di spesa economica, di vivibilità e di turismo. Il turista in queste condizioni non tornerebbe mai più. Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di intervenire in qualsiasi caso si arrivi al rinvio a giudizio, perché chi appicca un incendio è un criminale e vogliamo capire quali sono gli interessi che stanno dietro essi. L’anno scorso è stato condannato un incendiario in provincia di Enna e adesso vogliamo continuare su un secondo caso. Un solo incendio costa circa 350mila euro”.

Federalberghi: “Danni maggiori al paesaggio”

Il presidente di Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi, pone la sua attenzione sull’allarme, sui disagi e sui danni al paesaggio che gli incendi di questa drammatica estate hanno causato.

“Gli incendi hanno creato allarmismo e disagi – dice Torrisi – e le immagini hanno parlato chiaro. Ci sono problemi a Segesta e a Palermo. I danni alle strutture alberghiere per fortuna sono stati fortemente contenuti e hanno riguardato in tono maggiore il paesaggio. Per quanto riguardano i disagi, penso a quando non si poteva andare a Trapani perché era interrotta la strada”.

“Stiamo facendo una verifica e un riscontro di quello che è accaduto per verificare come sta andando la stagione. Parlare di disagi è una cosa, parlare di cancellazione del turismo è un’altra. I turisti siciliani sono partiti con disagi per il dirottamento dei voli, ma la proporzione tra coloro che sono partiti e coloro che hanno avuto i voli cancellati è assolutamente minima”.

Gli incendi e le infrastrutture in fiamme

I danni causati dagli incendi hanno investito anche buona parte delle autostrade dell’Isola. Degli esempi in tal senso sono i cartelloni indicanti le località da raggiungere totalmente anneriti sull’autostrada A18 Messina-Catania e la chiusura di un tratto dell’A29 Palermo-Mazara del Vallo lo scorso 25 luglio a causa di un incendio in cui ha perso la vita una donna di 88 anni. Intanto, lo scorso 10 agosto ha avuto inizio il trasferimento di risorse finanziarie da parte dell’Assessorato delle infrastrutture e della mobilità verso il Consorzio per le Autostrade Siciliane per tutta una serie di cantieri riguardanti ammodernamento, sicurezza e riqualificazione.

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