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Inchiesta di Palermo, proseguono gli interrogatori. Cuffaro al Ros: “Segnalazioni al concorso? Ho fatto una minc….”

Inchiesta di Palermo, proseguono gli interrogatori. Cuffaro al Ros: “Segnalazioni al concorso? Ho fatto una minc….”

Cuffaro si rivolge poi al Ros: “Indagini senza condizionamenti politici a differenza del passato”

Le segnalazioni nel concorso sugli operatori sanitari? “Ho fatto una minc…”. Così l’ex Presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, parlando con i carabinieri del Ros dopo la notifica della richiesta di arresti domiciliari della Procura di Palermo. Cuffaro è accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

Cuffaro non risponde al gip ma rende dichiarazioni spontanee

L’ex Presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Palermo, ma ha reso dichiarazioni spontanee. Il politico, accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta, per il quale la Procura ha chiesta gli arresti domiciliari, non ha risposto alle domande della gip ma ha voluto rendere una breve dichiarazione spontanea davanti alla gip Carmen Salustro. Sarà adesso la giudice a decidere sulla richiesta di arresto per Cuffaro, che ha già lasciato il Tribunale senza parlare con i giornalisti.

E’ stata eccepita l’inutilizzabilità della relazione di servizio dei Carabinieri del Ros” depositata dalla Procura di Palermo al gip. “E’ stata fatta una questione formale“. A dirlo, uscendo dal Tribunale è l’avvocato di Salvatore Cuffaro, Giovanni Di Benedetto, che difende il politico con l’avvocato Marcello Montalbano. Cuffaro si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha reso dichiarazioni spontanee. Nei giorni scorsi la Procura ha depositato la relazione contenente le dichiarazioni di Cuffaro ai Carabinieri del Ros all’indomani della notifica della richiesta di arresto.

La difesa di Cuffaro deposita memoria scritta: “Rispondiamo ad accuse punto su punto”

La difesa di Salvatore Cuffaro, come si apprende, durante l’interrogatorio preventivo, ha depositato una memoria scritta per rispondere “punto su punto” a tutte le accuse all’ex Governatore siciliano, accusato di corruzione, turbativa d’asta e associazione per delinquere. Gli avvocati Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano che difendono Cuffaro hanno depositato un documento in cui rispondono alle accuse mosse dalla Procura al politico, per il quale è stata chiesto l’arresto.

Il concorso per Villa Sofia-Cervello di Palermo

Uno dei filoni al centro delle indagini riguarda un concorso per operatore socio-sanitario (oss), indetto dall’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, con la procedura di stabilizzazione per 15 posti – bando formalmente approvato tramite delibera – che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato utilizzato per favorire candidati “segnalati”. La documentazione amministrativa dell’Azienda conferma la delibera che autorizzava 15 posti per oss tramite stabilizzazione.

Secondo l’accusa, alcuni protagonisti del sistema avrebbero ottenuto vantaggi attraverso nomine e gare pilotate. In particolare, viene indicato il ruolo attribuito a Vito Raso, storico segretario politico dell’ex presidente Cuffaro e oggi vicino ad ambienti della Giunta regionale, accusato di aver passato in anteprima le tracce della prova concorsuale ad aspiranti favoriti.

“Colonnello Carabinieri mi chiese di aiutarlo per incarico alla Gesap”

Il tenente colonnello Stefano Palminteri, l’ufficiale dei carabinieri indagato per violazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati, si sarebbe rivolto all’ex Governatore Salvatore Cuffaro per chiedergli un aiuto “per ottenere un incarico di direttore generale alla Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone e Borsellino“. A scriverlo nella relazione di servizio sono i carabinieri del Ros all’indomani della perquisizione nell’abitazione di Cuffaro e la consegna della notifica di richiesta di arresto.

Cuffaro al Ros: “Indagini senza condizionamenti politici a differenza del passato”

Salvatore Cuffaro, dopo avere avuto notificato la richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura, si è complimentato con i carabinieri del Ros manifestando il suo “compiacimento per le modalità con le quali erano state condotte le indagini in quanto minuziose e scevre da condizionamenti politici, cosa che, a suo avviso, non era avvenuta nella vicenda giudiziaria che lo aveva condotto in carcere anni addietro”. A scriverlo sono i carabinieri del Ros nella relazione di servizio che è stata depositata dalla Procura di Palermo al gip che oggi prosegue gli interrogatori preventivi.

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