Incidenti lavoro, aumentano le morti bianche: in Sicilia allarme

Incidenti sul lavoro, aumentano le morti bianche: in Sicilia allarme nel primo trimestre

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Incidenti sul lavoro, aumentano le morti bianche: in Sicilia allarme nel primo trimestre

Michele Giuliano  |
giovedì 26 Maggio 2022

La Sicilia si trova nella zona gialla mentre lo scorso anno era in zona bianca: nei primi tre mesi dell'anno già otto le vittime nell'isola

In appena 3 mesi sono già stati 8 i decessi sul lavoro in Sicilia: 3 in provincia di Catania, 2 in provincia di Siracusa, e uno rispettivamente nelle province di Palermo, Ragusa e Caltanissetta. Sul totale nazionale, ben il 5,8%, due punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2021. I dati dell’Inail sono stati raccolti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, che ha reso noto i risultati dell’ultima indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori italiani, dividendo l’Italia a colori, sulla falsa riga della classificazione utilizzata in pandemia. La Sicilia si trova nella zona gialla mentre lo scorso anno era in zona bianca.

Le Regioni

A finire in zona rossa al termine del primo trimestre del 2022, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale, sono: Molise, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana e Marche. In zona arancione la Puglia, il Veneto, l’Abruzzo e la Lombardia. In zona gialla, insieme alla Sicilia, la Calabria, l’Umbria, l’Emilia Romagna, la Sardegna, il Piemonte, la Campania e il Lazio. In zona bianca, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria e la Basilicata. “Un trimestre drammatico per le morti sul lavoro nel nostro Paese – ha detto Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro – con 189 vittime da gennaio a marzo e un +2,2% rispetto al 2021”. Con un incremento tragico dei decessi da fine febbraio a fine marzo, pari al 66% (75 morti in più).

Denunce

Contemporaneamente, crescono in modo significativo purtroppo anche le denunce totali di infortunio (+51% rispetto allo scorso anno). “Ma a delineare ancor più profondamente l’emergenza – ha detto Rossato – regione per regione, è l’indice di incidenza della mortalità, cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa, la cui media in Italia nei primi tre mesi dell’anno è di 6 decessi ogni milione di occupati”. In numeri assoluti, a guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (27), la regione con la maggior popolazione lavorativa in Italia. Seguono la Toscana (16), il Veneto (13), l’Emilia Romagna e il Lazio (11), la Puglia e il Piemonte (9), la Sicilia e la Campania (8), le Marche e il Trentino Alto Adige (5), il Piemonte, la Calabria e l’Abruzzo (3), l’Umbria e il Molise (2); per ultimi, la Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria (1).

Le vittime

Delle 189 morti, 138 quelle rilevate in occasione di lavoro (in diminuzione rispetto a marzo 2021, con 16 decessi in meno), mentre sono 51 quelle decedute a causa di un incidente in itinere, contro 31 registrati nello stesso periodo dell’anno scorso; un aumento, quest’ultimo, che è probabilmente la conseguenza della ripresa degli spostamenti per recarsi da casa a lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in cui il Covid limitava ancora le attività produttive. La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (52 su un totale di 138). Ed è proprio in questa fascia d’età che si rileva anche uno degli indici di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati (11,3) insieme a quella degli over 65 (11,7). L’incidenza di mortalità minima è invece nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 2,6), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 7,1 infortuni mortali ogni milione di occupati. In termini di genere, le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nel primo trimestre 2022 sono 13 su 138. In 11 invece hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 17.

Michele Giuliano

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