Incidenti, prevenzione e campagne shock contro l'alcool - QdS

Incidenti, prevenzione e campagne shock contro l’alcool

redazione web

Incidenti, prevenzione e campagne shock contro l’alcool

martedì 07 Gennaio 2020

La ministro dell'Interno Lamorgese, "Insopportabile il costo umano, continueremo ad agire con severità". E gli psichiatri consigliano campagne shock come per le sigarette, con immagini di incidenti sulle bottiglie di alcoolici messe in vendita

“È davvero insopportabile il costo umano e sociale provocato dalle tante giovani vite perse sulle nostre strade urbane ed extra urbane a causa della velocità eccessiva, della distrazione e delle condizioni psico-fisiche di chi si mette alla guida”.

Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese anche in relazione ai tragici incidenti in cui sono morti sette ragazzi tedeschi in Valle Aurina e due donne a Senigallia.

“Sul fronte della sicurezza stradale e della salvaguardia della vita dei pedoni ed in generale degli utenti “deboli” della strada – ha aggiunto la responsabile del Viminale – occorre continuare ad agire con costanza e con severità sul piano dei controlli e della repressione delle violazioni del codice della strada, rafforzando la presenza e l’attività delle Forze di polizia e delle Polizie locali, eventualmente prevedendo un inasprimento delle sanzioni accessorie attualmente previste”.

Un tavolo per la prevenzione

“Tuttavia – ha proseguito il ministro – occorre fare di più sul piano della prevenzione: per questo, insieme alle altre istituzioni interessate e con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, mi farò promotrice di un tavolo di coordinamento per una campagna informativa straordinaria, rivolta innanzitutto alle giovani generazioni, sui rischi legati alla violazione delle regole della circolazione stradale e in particolare di quelle previste sul divieto di guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”.

“Ho già chiesto a tutti i prefetti di realizzare, con l’ausilio degli Osservatori sulla incidentalità stradale, un monitoraggio periodico sulle cause e sulle dinamiche più ricorrenti dei sinistri anche al fine di orientare in maniera specifica iniziative da svolgere sui territori”, ha concluso il ministro Lamorgese.

Gli psichiatri, campagne shock contro l’alcool

Immagini shock di incidenti stradali causati dalla guida sotto l’effetto dell’alcol, con vetture accartocciate e i segni visibili delle tragedie sulle strade, ben in vista sulle bottiglie di vino, alcolici e lattine di birra.

Un pugno nello stomaco, proprio come le immagini degli effetti del cancro e la scritta ‘il fumo uccide’ sui pacchetti di sigarette. Contro il fenomeno sempre più diffuso degli incidenti e investimenti dovuti anche al consumo di alcol – che solo negli ultimi due giorni ha fatto registrare ben otto vittime – sono necessarie campagne di comunicazione, indirizzate ai giovani, “più forti e di impatto”.

Ad affermarlo è il presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Enrico Zanalda, che rileva anche come per “comunicare con i ragazzi sia necessario utilizzare i mezzi e le figure a loro più vicini”.

“Le campagne di comunicazione – sottolinea Zanalda – per sensibilizzare i giovani a non guidare se hanno assunto alcool sono e restano fondamentali. Andrebbero anzi rafforzate ed estese maggiormente nelle scuole e nei luoghi di divertimento”.

Come per sigarette,immagini incidenti su bottiglie

E’ però necessario, secondo il presidente Sip, che abbiano un impatto maggiore e che sappiano colpire in modo più efficace giovani ed adolescenti. Anche scioccandoli, se necessario. Infatti, chiarisce lo psichiatra, “lanciare messaggi razionali e istituzionali sulla questione è certamente positivo, ma bisogna anche considerare che oggi una parte dei giovani legge poco ed è spesso lontana dai canali di comunicazione ‘ufficiali’. Per raggiungere questa quota di ragazzi è quindi cruciale puntare su ciò che utilizzano e consumano, e le lattine di birra o le bottiglie di vino sono sicuramente tra i loro beni di consumo”.

Dunque, prosegue, “mettere immagini cruente degli incidenti causati dall’alcol su bottiglie e lattine colpirebbe e attirerebbe l’attenzione di quei giovani che le comprano. Va infatti chiarito che assumere alcol anche in quantità ridotte può avere effetti devastanti se ci si mette alla guida di un’auto”.

Insomma, i messaggi soft non bastano più e sono necessari messaggi “forti” che, rileva Zanalda, “veicolino l’unico messaggio ‘se bevo non guido’, con campagne appetibili e che si adeguino anche ai trend e alle mode giovanili del momento”.

Da Zanalda arriva anche un’altra proposta: “Se giovani che hanno causato incidenti perchè in stato di ebbrezza, e che oggi pagano per questo, volessero diventare i testimonial di una campagna per dire ai loro coetanei cosa ha significato per loro questa esperienza, ciò potrebbe essere un forte deterrente per molti, così come utilizzare volti vicini ai ragazzi a partire dai rapper per far passare tali messaggi”.

Il vero problema è che “è sempre più di moda divertirsi sballandosi con sostanze ed alcol, ma sotto l’effetto dell’alcol – spiega Zanalda – c’è una sottovalutazione del rischio, e ciò per l’effetto di euforia indotto dal rilascio di dopamina. Questo può portare ad avere effetti pericolosi”.

Insomma, conclude il presidente Sip, “le campagne potrebbero non bastare, ma bisogna insistere e in termini psicologici proprio l”effetto shock’ potrebbe portare ad un maggiore effetto su quella parte di giovani più propensi ad avere comportamenti sopra le righe e che, pur non essendo magari la maggioranza, sono però quelli che poi si rendono responsabili delle tragedie al volante”.

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