La decisione della Cassazione sul muratore indagato per il triplice omicidio della moglie Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emmanuel.
Svolta clamorosa nell’ambito delle indagini sulla strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo: Giovanni Barreca torna in carcere. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso dei legali del muratore accusato del triplice omicidio della moglie Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emmanuel a seguito di atroci torture nell’ambito di un presunto esorcismo.
Negli scorsi giorni è iniziato il processo per la strage di Altavilla. La prima condanna – a più di 12 anni – è arrivata dal Tribunale dei Minori alla figlia di Barreca, 17enne al momento dei fatti, accusata di aver preso parte al triplice delitto e che avrebbe confessato parte delle sue azioni. Imputati anche il padre Giovanni Barreca e la presunta coppia di santoni composta da Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Strage di Altavilla, Barreca torna in carcere: rigettato ricorso
I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato – avvalorando la tesi già avanzata dalla Procura di Termini Imerese – che al momento del delitto Barreca era capace di intendere e di volere. Negli scorsi mesi, in seguito a una perizia che avrebbe fomentato dubbi sulla possibile infermità mentale del muratore al momento del triplice omicidio, Barreca era stato trasferito dal carcere a una struttura psichiatrica.
Con la nuova decisione della Cassazione, Barreca verrà nuovamente trasferito al carcere Pagliarelli di Palermo.
La condanna della figlia
La figlia di Barreca, 17enne all’epoca dei fatti, è stata condannata a 12 anni e 8 mesi per omicidio plurimo e occultamento di cadavere. Il pubblico ministero aveva chiesto 18 anni, mentre era stato precedentemente escluso l’ergastolo. In uno dei suoi interrogatori dopo la strage, avrebbe confessato di aver contribuito alle torture che hanno portato alla morte la madre Antonella Salamone.
La ricostruzione
I due Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente sono gli indagati per la strage di Altavilla Milicia del febbraio 2024. I quattro avrebbero messo in campo una serie di torture – forse durate giorni – per “liberare la casa dei Barreca dal demonio“. La morte di Antonella Salamone e dei due figli, quindi, sarebbe il frutto di un tentativo estremo di esorcismo, anche se gli inquirenti stanno valutando altri possibili elementi/moventi che potrebbero aver portato alla tragedia.
In seguito alla chiusura delle indagini, è stato possibile ricostruire gli ultimi momenti di vita delle vittime. Secondo la ricostruzione, contro Antonella Salamone gli autori della strage di Altavilla avrebbero puntato un “asciugacapelli rovente acceso”, picchiandola e colpendola con diversi oggetti incandescenti e perfino con una pentola. Kevin sarebbe morto per asfissia dopo essere stato seviziato a lungo, mentre il piccolo Emmanuel a causa di un phon acceso premuto in gola che gli avrebbe bruciato i polmoni.
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